L’Unione europea sta ancora negoziando un accordo commerciale con la Gran Bretagna sottolineando che qualsiasi accordo che potrebbe emergere tra i negoziatori deve ancora essere approvato dai 27 Stati membri.
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha affermato che i prossimi giorni mostreranno ciò che verrà dopo e che i 27 leader che si incontreranno a distanza dal 10 all’11 dicembre prenderanno una posizione sugli ultimi sviluppi, poiché un accordo sulle future relazioni tra l’UE e la Gran Bretagna è sospeso nel equilibrio.
“È un peccato che ci sia voluto più tempo del previsto, ma al momento stiamo ancora negoziando”, ha detto Michel in una conferenza stampa. “Vedremo nei prossimi giorni quali saranno i prossimi passi a questo punto dei negoziati”.
Ha detto che l’esecutivo del blocco, la Commissione europea, che sta negoziando con la Gran Bretagna a nome dei 27 paesi dell’UE, informerà gli Stati membri del risultato dei negoziati una volta conclusi.
“Vogliamo un accordo, ma non a qualsiasi prezzo”, ha detto Michel. “Per l’Unione europea … la” parità di condizioni “è fondamentale”.
Ha detto che qualsiasi approvazione finale da parte dei 27 leader dell’UE dipenderà dall'”equilibrio” di qualsiasi accordo, in particolare sulle questioni più spinose: concordare l’accesso alle acque di pesca e condividere i diritti di pesca, trovare modi per risolvere le controversie e garantire un “livello campo di gioco”, una vera e propria concorrenza leale per le aziende.
Michel ha affermato che è essenziale garantire che qualsiasi accordo sia accettabile per l’intero blocco e che il Regno Unito debba decidere se volere o meno sottoscrivere ambiziosi standard di produzione sociale, lavorativa e ambientale per ottenere un accordo.
“Se un lato del tavolo rifiuta (un tentativo di accordo), è un no-deal”, ha detto Michel. “Dovremo valutare quello che probabilmente sarà sul tavolo”.
“La vera domanda è: quale progetto politico, economico, sociale vogliono per il proprio futuro? E questa è una domanda per il governo britannico e per il popolo britannico”.