Il monito di Ricciardi, consigliere del ministro Speranza e professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica, non si fa attendere: “Siamo sulla lama di un rasoio, se non interveniamo subito tra due o tre settimane rischiamo di ritrovarci come in Francia, Spagna e Gran Bretagna”.
Non perde tempo e lancia il suo ultimatum, ribadisce il concetto di precauzione e dice anche che se non si interverrà con una contro tendenza, un nuovo lockdown potrebbe arrivare già con il prossimo Dpcm, persino con la chiusura anticipata di bar e ristoranti.
Ricciardi ribadisce il concetto, trito e ritrito, che a molti non è ben chiaro: “Siamo sulla lama di un rasoio. Se non rinforziamo l’attività di testing con uomini e tamponi, se non attrezziamo i servizi sanitari in vista dell’influenza siamo nei guai. Il problema – prosegue Ricciardi – non sono gli orari ma il rispetto delle regole che ci sono già. Se non le faccio rispettare è un problema, tanto prima che dopo le 23. Questo è un virus insidioso e contagiosissimo, che si diffonde a ritmo esponenziale. Se non interveniamo subito tra due, tre settimane rischiamo di trovarci nella stessa situazione di Francia, Spagna e Gran Bretagna mentre per ora i numeri ci dicono che siamo ancora in una fase di contenimento, nella quale rispettando bene le regole che ci siamo dati possiamo invertire il trend. Altrimenti, saremo costretti a passare alla fase di mitigazione, con chiusure a livello locale e questo implicherebbe il divieto di spostamento da e per la regione. Ma dobbiamo assolutamente evitarlo”.
L’errore principale secondo il consigliere del ministro Speranza “lo hanno commesso personalità illustri della politica e della scienza alimentando l’illusione che tutto fosse finito e che il virus si fosse attenuato. Ma se i contagi non si azzerano la curva epidemica inevitabilmente riprende a salire. Tanto più quando si inducono le persone ad abbassare la guardia”. E invita ad “adottare comportamenti responsabili”.