Le inchieste scottanti sulla Lega vanno avanti e rischiano di schiacciare il carroccio con gravi responsabilità penali. Emergono le verità del commercialista nei verbali agli atti dell’inchiesta della procura di Milano sulla Lombardia film commission.
Il professionista è Michele Scillieri, che è coinvolto nell’indagine ed ha iniziato a parlare con i magistrati. Affiorano dettagli inquietanti sulle sue rivelazioni. E sono confessioni raccolte dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal sostituto Stefano Civardi che certamente si preannunciano esplosive.
Michele Scillieri avrebbe dichiarato di aver girato una parte dei soldi che riceveva come consulente dalla Lombardia Film Commission ai revisori contabili dei gruppi parlamentari della Lega Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni. Mentre questi ultimi emettevano fatture che contenevano prestazioni di consulenze allo studio di Scillieri.
La nota dolente è che queste somme sarebbero andate a finire nella cassa della Lega assai bisognosa di finanziamenti. Insomma Scillieri sembra divenuto un testimone scomodo e gli interrogatori potrebbero segnare una svolta investigativa clamorosa sulle inchieste dei soldi della Lega di Matteo Salvini.
Scillieri ha beneficiato di pagamenti mai chiariti dalla Lega tra gli anni 2016 e il 2018. Poi è stato coinvolto nell’indagine della procura di Milano sulla Lombardia film commission, la fondazione della regione guidata, guarda caso, dal leghista Attilio Fontana che è al centro della compravendita immobiliare e che ha portato all’arresto di Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba, revisori contabili dei conti dei gruppi parlamentari del partito.
L’intera vicenda film commission inizia nel 2017 quando Di Rubba, contabile della Lega, viene nominato alla presidenza della fondazione su richiesta della segreteria del partito guidata da Salvini. È all’epoca che appunto Di Rubba riesce a concludere la compravendita di un capannone a Cormano, provincia di Milano, al prezzo di 800mila euro, prezzo che è il doppio di quanto effettivamente valeva.
Il tesoretto pubblico pagato dalla film commission finisce a una società immobiliare, Andromeda Srl, per poi distribuirsi in mille rivoli che portano direttamente a Di Rubba, Manzoni e a Francesco Barachetti, imprenditore collegato da rapporti di amicizia con i primi due e soprattutto fornitore milionario della Lega.
Dietro l’immobiliare che piazza il colpaccio con la regione c’era Michele Scillieri, che era e continua a essere, nonostante sia stato arrestato, consulente della fondazione che dovrebbe occuparsi di promuovere produzioni cinematografiche sul territorio lombardo.
Sul capitolo film commission l’inchiesta dei magistrati sta per concludersi e gli inquirenti stanno valutando la possibilità di chiedere il giudizio immediato tenuto conto della notevole mole di documentazione raccolta dagli investigatori della Guardia di finanza.