Il colloquio avvenuto ieri tra Conte e Mattarella ha visto il Capo dello Stato, su proposta del premier, assegnare i due ministeri vacanti.
“Il presidente del Consiglio ha illustrato al Presidente della Repubblica la situazione politica” continua la nota del Quirinale, “ha rappresentato la volontà di promuovere in Parlamento l’indispensabile chiarimento politico mediante comunicazioni da rendere dinanzi alle Camere. Il Presidente della Repubblica ha preso atto degli intendimenti così manifestati dal presidente del Consiglio dei ministri”.
Lunedì Conte tornerà alla Camera dei Deputati e martedì passerà dal Senato per un’ultima conta generale. Intanto ieri, in tarda serata, il Cdm ha approvato lo scostamento di bilancio per 32 miliardi. Il nuovo scostamento andrà a coprire il nuovo dl ristori, ma anche vaccini e sanità. Posizione confermata dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti: “Iv inaffidabile in qualsiasi scenario”. Che ha aggiunto: “Impensabile un governo con la destra sovranista”.
Con Conte si è schierata anche Leu, con Pierluigi Bersani che ha indicato nel premier un punto di equilibrio in Parlamento e per il Paese. Conte continua a ripetere a diversi ‘big’ della maggioranza di avere i numeri e di non volersi sottrarre a una verifica. La strada ipotizzata al momento sarebbe quella di un passaggio in Parlamento per chiedere la fiducia senza presentare le dimissioni, potendo poi contare sull’apporto di un gruppo di responsabili.
Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, dopo il vertice con il centrodestra, dice: “Ho appena parlato con il Presidente Mattarella, gli ho chiesto non solo a nome del centrodestra unito, ma a nome di 60 milioni di italiani che non stanno capendo cosa succede di fare in fretta”.
“Se c’è un governo vorremmo saperlo. Conte non può star lì altri giorni: o si dimette al Quirinale o viene in Parlamento e ci dice se ha trovato per strada qualche senatore. Domani Conte venga in Parlamento a dire che succede”.
Con Matteo Renzi e Italia Viva è una storia finita, è questo il parere dei dem e, per salvare la legislatura, con i pesanti dossier ancora aperti sul tavolo del governo, l’unica strada è blindare Giuseppe Conte, cercando forze responsabili, i cosiddetti “costruttori” direttamente in Parlamento, “alla luce del sole”.
M5s, Pd e Leu sono impegnati nella ricerca dei numeri. Sarebbero ‘attenzionati’ anche alcuni senatori ‘renziani’, tra questi Comencini, Conzatti, Vono, Grimani. Oltre al Senatore socialista Nencini che si e definito ‘costruttore’.
Anche Vito Crimi, durante l’assemblea dei parlamentari, dichiara: “Vedremo se ci sono parlamentari che di fronte alla follia di questa situazione che è stata creata, comprenderanno che il Paese ha bisogno di una guida e di responsabilità”. Nel caso in cui però il governo non dovesse ricevere la fiducia “la strada maestra è quella del voto, altre soluzioni sono impensabili e impraticabili, compreso un governo tecnico”.
David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, non manca il suo sostegno al governo e dice: “La stabilità dell’Italia è un bene prezioso anche per l’Unione europea”. “Siamo sicuri che il presidente Conte e le forze di governo sappiano superare questo momento di difficoltà proteggendo gli italiani dall’irresponsabilità. Il piano varato dal governo italiano è fondamentale per la ripresa e il futuro della nuova Europa”, ha concluso Sassoli.
Verso la conta in Aula Intanto Iv vive le ore del post-strappo con prudenza. Nessuna rivolta interna viene registrata nella riunione serale dei parlamentari con Renzi. Si attende la mossa del premier, ma si discute dello scenario di una soluzione rapida della crisi in maggioranza come se il Conte ter non fosse ancora un’opzione archiviata: sedersi a un tavolo sarebbe possibile.
Intanto Renzi si difende dalle accuse: “Ho scoperto che avrei anche truccato le elezioni in America, mi possono dire quello che vogliono, chiedo solo più soldi per la sanità e che quando si fa un documento si legga, l’avevano approvato senza leggerlo”. L’ex premier aggiunge: “Se io sto fuori? Io sto fuori. Se loro hanno i numeri, questa è la democrazia parlamentare che vince. Tanto di cappello. Ma se i numeri non ce l’hanno, si andrà al Quirinale e si farà un altro governo. Martedì 1, X o 2. Se Conte ottiene 161 voti ha vinto e governa, poi voglio vedere come. Se invece non arriva a 161 si fa un governo diverso e si arriva al 2023. Alle elezioni si va al 2023, vanno aperte le scuole, non le urne”. E aggiunge: “Durante una pandemia esiste ancora la democrazia o bisogna interromperla? Faccio questa domanda…”.
A chi vuol dar lezioni di democrazia?? Se per democrazia si intende avere un ruolo di comando con un misero 2%, bisogna spiegare cosa sia la democrazia a Matteo Renzi. Sfruttare i suoi parlamentari come ago della bilancia e imporre la propria volontà non è democrazia; si chiama semplicemente ricatto. Inoltre, mandare in malora il governo per avere ministeri più ambiti non significa fare gli interessi nazionali ma solo quelli del suo partito. Per non parlare della richiesta assurda del Mes, non è Conte a non volerlo ma il Parlamento stesso! Si smetta con questa farsa. E’ giunto il momento di scoprire le carte e si finisca di far passare gli interessi personali come una difesa dei diritti e della Democrazia. E’ un disco rotto che non ci va più di sentire.