Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, non aveva dubbi. Niente Mes, niente Recovery plan! E così è stato per le due ministre “Al guinzaglio” del senatore di Rignano che si sono astenute; e quando il generale ordinerà loro di buttare all’aria il ministero eseguiranno senza obiettare, come carne da cannone.
Le ministre renziane, sotto l’imput del loro ‘padrone’, definiscono “incomprensibile” la rinuncia al fondo salva-stati dando il via alla replica di Conte che dice: “Il Mes non è compreso nel next generation, non è questa la sede per discutere il punto” e accusa Iv di speculare sul numero dei decessi in Italia per invocare l’attivazione del Fondo.
La diatriba era iniziata dopo una serie di colpi bassi tra Renzi e il premier Conte che si sono ‘momentaneamente’ conclusi sulla linea dello scontro totale e la conferenza stampa convocata da Renzi per questo pomeriggio alla Camera potrebbe certificare l’addio di Iv dal governo: “Decidiamo in mattinata e poi lo comunicheremo alla stampa” ha detto ieri Renzi.
Se ci siano o meno i presupposti per riorganizzare una maggioranza è il tema caldo del momento. E’ da tempo che caldeggia la tesi sulla formazione di un gruppo di ‘responsabili’, come già evocato nei giorni scorsi dal premier, è generalmente visto con scetticismo per l’opposizione del Presidente Mattarella a maggioranza poco solide.
La mediazione tra Renzi e Conte non si è ancora conclusa e, nel pomeriggio, si saprà se Renzi lancia solo vuote minacce o se faccia realmente sul serio. In pochi credono che l’ambizioso Renzi possa mandare definitivamente in malora la sua carriera politica per una ripicca, a meno che non ci sia da guadagnare.
Nel caso dovessero fallire le mediazioni del Pd, sono stati già convocati due Cdm, uno questa sera sul nuovo decreto anti-covid (con lo stato di emergenza che potrebbe essere prorogato al 31 luglio), l’altro domani sul nuovo scostamento per i ristori di gennaio. Ad entrambi i provvedimenti Renzi ha promesso il voto favorevole di Italia Viva.
Ma ieri, lo stesso Renzi ha attaccato: “Sarà un governo Conte-Mastella e noi saremo all’opposizione o con un esecutivo diverso”. Il Pd non lo ritiene praticabile per non essere ostaggio dei voti renziani. Su tutte però dominano le parole di Goffredo Bettini, che in questi giorni di pre-crisi ha molto parlato sia con Conte che con Renzi: “Ci sono delle forze che vogliono contribuire nel segno di un rapporto con l’Europa e penso che al momento opportuno queste forze possano palesarsi”.
Più si fa nel vivo e più la discussione sembra puerile da una parte e dall’altra, non si è mai visto un governo con così tanti soldi a disposizione; ci sono fondi per fare investimenti in qualsiasi settore e per ripartire al meglio. Perché richiedere altri prestiti? Forse perché i soldi del Mes non vengono monitorati dalla due diligence europea?! E’ così importante per Renzi mettere mani su soldi non controllati dall’Europa? Per quali progetti inoltre? Nessuno lo ha capito.
Il mistero si infittisce e l’inutilità del capriccio di Renzi viene sempre più a galla. Non ci possiamo permettere di tenere in ostaggio la politica in un momento così difficile. Non si blocca la macchina proprio nel momento della ripartenza, inoltre, aveva avuto tutto il tempo di farlo in passato. Perché proprio ora? Perché bloccare un fondo da 209 miliardi, senza dovute spiegazioni, per richiederne uno da 37 miliardi vincolati solo per la sanità?
Proprio sulla sanità che in Italia vanta corruzioni e sprechi fuori dal comune. I fondi a disposizione di quest’ultima, che vanno in parte a privati senza scrupoli e alle mafie, vengono prosciugati dando al cittadino un servizio scadente. Senza progetti ben definiti e senza una cabina di regia ben strutturata, prendere i soldi del Mes significherebbe consegnarli, anche, nelle mani di mafie e privati. Ma come ha pensato di gestire questo enorme problema il Senatore Renzi?
Tutto tace e la clessidra del destino scandisce il tempo secondo dopo secondo arrivando agli sgoccioli. La popolazione è stufa di vedere politici rivolti all’interesse personale che se ne fregano altamente della cosa pubblica. Renzi, a questi capricci, dovrà dare una spiegazione più approfondita prima o poi e saranno i cittadini a giudicarlo. Sperando che questa volta si possa giudicarlo per i fatti e non per le belle parole o per le scuse accampate.