I genitori del ricercatore ucciso in Egitto Claudio e Paola Regeni non si arrendono al dramma che stanno vivendo da tempo immemore vivono e hanno annunciato di avere presentato un esposto contro il governo italiano per violazione della legge in materia di vendita di armi a Paesi «autori di gravi violazioni dei diritti umani».
L’atto si riferisce alla vendita di due Fregate all’Egitto ed è stato redatto dall’avvocato Alessandra Bellerini, legale dei familiari del ricercatore ucciso nel 2016.
«Continuano a gettare fango», hanno affermato relativamente alle dichiarazioni di ieri della procura egiziana che «confermano ancora una volta l’atteggiamento conosciuto bene negli ultimi 5 anni, dimostrano l’impunità di cui sentono di godere scaricando la responsabilità su persone innocenti. È come se avesse parlato direttamente al Sisi, è uno schiaffo non solo a noi ma all’intera Italia. E il governo italiano è troppo remissivo e troppo debole, le sue sono parole senza azioni conseguenti».
Grave atto di accusa all’Esecutivo che continua con comunicati formali e, così, i genitori di Regeni reagiscono ribadendo l’aspettativa che venga richiamato l’ambasciatore italiano in Egitto, «lo chiediamo come atto forte. Con queste persone, con questo governo (egiziano, ndr) non si tratta, bisogna reagire, perché diversamente i nostri figli non saranno più sicuri, perderanno fiducia e speranza».