Home In evidenza Multe miliardarie all’orizzonte, l’UE inizia la sua guerra per frenare i giganti del Web

Multe miliardarie all’orizzonte, l’UE inizia la sua guerra per frenare i giganti del Web

by Freelance

Di Mirko Fallacia

Le aziende tecnologiche statunitensi tra cui Amazon, Apple, Facebook e Google rischiano multe fino al 10% del loro fatturato annuo e potrebbero persino essere costrette a sciogliersi in base alla bozza di regole dell’Unione europea annunciate oggi volte a limitare i loro poteri.

Le regole sono il tentativo più serio da parte del blocco di 27 paesi di domare le aziende tecnologiche che controllano enormi quantità di dati e piattaforme online su cui fanno affidamento migliaia di aziende e milioni di europei per il loro lavoro e le loro interazioni sociali.

Segnano anche la frustrazione della Commissione europea con i suoi casi antitrust contro i giganti della tecnologia, in particolare Google di Alphabet, che secondo i critici non ha affrontato il problema.

Il controllo normativo è cresciuto in tutto il mondo dei giganti della tecnologia e del loro potere a seguito di una serie di scandali sulla privacy e sulla disinformazione.

Sia il commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager che il commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton vedono le regole come un tentativo per prevenire l’emergere di società dominanti anticoncorrenziali.

Una serie di regole, il Digital Markets Act, prevede multe fino al 10% del fatturato globale annuo per i cosiddetti gatekeeper online che non rispettano le nuove regole, nonché un ordine di rottura come ultima risorsa.

Stabilisce inoltre un elenco di cose da fare e da non fare per i gatekeeper, definiti come aziende con una posizione radicata, un impatto significativo sul mercato dell’UE e con un servizio di piattaforma centrale che è un importante gateway per gli utenti.

Saranno inoltre tenuti a segnalare alle autorità le offerte di fusione, una mossa volta a prevenire acquisizioni che uccidono le società rivali.

La seconda serie di regole, il Digital Services Act, si rivolge anche a piattaforme online molto grandi, come quelle con più di 45 milioni di utenti.

Saranno tenuti a fare di più per contrastare i contenuti illegali, gli abusi delle loro piattaforme che violano i diritti fondamentali e la manipolazione intenzionale delle piattaforme per influenzare le elezioni e la salute pubblica, tra gli altri requisiti.

Le aziende dovranno anche mostrare i dettagli della pubblicità politica sulle loro piattaforme ei parametri utilizzati dai loro algoritmi per suggerire e classificare le informazioni.

La bozza di regole deve essere approvata dai paesi dell’UE e dai legislatori dell’UE, alcuni dei quali hanno spinto per leggi più severe, mentre altri sono preoccupati per l’eccesso di portata normativa e l’impatto sull’innovazione.

Le società tecnologiche, che hanno chiesto leggi proporzionate ed equilibrate, dovrebbero approfittare di questa divisione per fare pressioni per regole più deboli, con la bozza finale prevista nei prossimi mesi o addirittura anni.

Le differenze tra i giganti della tecnologia potrebbero diluire l’opposizione. Facebook per primo ha esortato l’UE a tenere a freno Apple.

“Ci auguriamo che il DMA definisca i confini anche per Apple. Apple controlla un intero ecosistema, dal dispositivo all’app store e alle app, e utilizza questo potere per danneggiare sviluppatori e consumatori, oltre a grandi piattaforme come Facebook”, ha affermato il social network statunitense in una nota.

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