Di Cinzia Aretta
La polizia si è scontrata con i manifestanti che si sono riuniti lunedì davanti al ministero dell’Istruzione polacco a seguito di una sentenza che ha rafforzato le restrizioni ai diritti di aborto nel Paese cattolico.
Centinaia di migliaia sono scesi in piazza da quando il Tribunale costituzionale ha deciso il 22 ottobre di limitare ulteriormente le regole sull’aborto già restrittive, l’ultima fase di una battaglia tra liberali e conservatori religiosi in Polonia.
E’ stato organizzato un blocco automobilistico su un ponte a Varsavia e dozzine si sono riunite separatamente di fronte al ministero nella capitale Varsavia nel tardo pomeriggio di lunedì, come hanno mostrato le riprese dell’emittente privata TVN.
I manifestanti hanno svelato un grande poster fuori dal ministero che diceva “Aborto libero, istruzione libera” e intonato “scuole libere dal fascismo”, ha detto l’agenzia di stampa statale PAP.
La polizia ha isolato l’edificio con furgoni, bloccando i manifestanti e sollevando quelli seduti per terra, hanno mostrato filmati televisivi.
Szpila, un gruppo di attivisti “anti-repressione”, ha detto che quattro manifestanti sono stati arrestati dalla polizia. Sebbene incentrate sull’aborto, le proteste hanno incanalato un più ampio sfogo di rabbia nei confronti dei governanti nazionalisti polacchi e dei loro alleati nella chiesa cattolica.
Il partito al governo Legge e Giustizia (PiS) ha affrontato critiche per aver nominato Przemyslaw Czarnek, un forte critico della diffusione dell ‘”ideologia LGBT”, come ministro dell’istruzione, in quello che molti vedono come un ulteriore balzo a destra su questioni sociali.
I media locali avevano riferito che un manifestante era stato investito da un furgone della polizia. I nazionalisti al potere sono stati criticati per aver consentito una risposta sempre più ferma della polizia alle proteste.
Come possiamo sopportare tali negazioni di diritti in un Europa libera?!?