Anche se non è arrivato l’inverno tra Silvio e Matteo è gelo. Quel che appare oggi sorprendente è il fatto che Salvini ha favorito i transfughi di Forza Italia e ha tradito ancora una volta lo spirito dell’alleanza. D’altronde il Capitano è infuriato per le mosse di avvicinamento di Berlusconi che pare decisamente orientato a sostenere il governo Conte su provvedimenti specifici e sullo scostamento di Bilancio, pur non entrando in maggioranza.
Il centrodestra sembrerebbe sfaldarsi ed, in tal senso il mutato, clima internazionale con la vittoria di Biden spiazza definitivamente il tifoso più accesso, Salvini, che indossava persino la mascherina pro-trump. Adesso questo errore di accettare i fuoriusciti di Forza Italia al gruppo della Lega di tre deputati (Carrara, Ravetto e Zanella), mette in grande imbarazzo la coalizione e mostra in tutta evidenza la fragilità storica del rapporto tra Salvini e Berlusconi fondata più sui dispetti reciproci che su una leale collaborazione.
Naturalmente il leghista riconferma, ancora una volta, la sua scarsa oculatezza e furbizia politica. Il leader della Lega diviene ogni giorno che passa sempre più inidoneo e incapace a ricoprire il ruolo, non solo di capo del suo partito, ma di futuro capo del governo.
Vi è sempre da parte di Matteo Salvini la reiterazione di una sostanziale inadeguatezza a saper leggere i fatti della politica interna e internazionale. Nonostante il suo vice Giorgetti più volte lo richiama a connettersi con la realtà che cambia continuamente, non ultimo il risultato americano, ed è apparsa subito la nota stonata di Salvini che era uno dei pochi a livello mondiale che credeva nella tesi dei brogli, quando persino la Meloni si dissociava dalla tesi del complotto.
Bisogna, quindi, considerare con freddezza e lucidità gli effetti dirompenti sullo scenario internazionale della vittoria a Washington di Biden e della sconfitta di Trump. Notoriamente “the Donald” era la bandiera del sovranismo mondiale e la sua uscita di scena dovrebbe convincere Matteo ad un linea politica più accorta e meno arrogante verso il governo poiché si è visto che cavalcare la protesta non porta consensi anzi li fa perdere.
Ma oggi consentire il cambio di casacca di Carrara, Ravetto e Zanella non è stata certamente un atto di genialità politica. Quindi la politica di Salvini si caratterizza sempre con queste azioni fulminee e con reazioni “di pancia” non consone ad un politico che aspira a diventare capo di una destra di governo.
Questo passaggio dei tre forzisti è chiaramente una mossa di ritorsione che, però, mette in rilievo il vuoto di strategie e si rileva semplicemente come un espediente tattico di breve respiro che indebolisce ulteriormente la coalizione. Berlusconi risale le quotazioni poiché mette a segno l’emendamento che lo protegge dagli assalti alle sue imprese del colosso francese Vivendi. Prevale un opportunismo nella destra che depone per uno sfarinamento dell’alleanza.
Il quadro internazionale, poi, con la sconfitta di Trump, sconfitto dalla sua disastrosa scempiaggine nella lotta alla pandemia, riporta i democratici al potere con Biden che avrà come priorità quella di ricreare un ponte tra le due sponde dell’Atlantico.
Alla Casa Bianca va un cattolico di sinistra che è un moderato con il compito preciso di interrompere se non cancellare il sovranismo e il populismo come filosofia politica mondiale. Quindi Bolsonaro e Orban, e per l’Italia Salvini o per la Francia Le Pen, sono oggi sempre più isolati proprio perché la sconfitta di Trump rappresenta una battuta d’arresto alla politica nazionalista.
Oggi più che mai con Biden ricomincia il rapporto di interlocuzione e collaborazione stretta con l’unione europea e gli Usa interrotta da Trump che, invece, privilegiava quella sorta di asse preferenziale dei singoli stati europei con l’amministrazione americana.
L’ Unione Europea guidata da una politica più salda e più autorevole, in virtù del fatto che sta attuando un programma di interventi economici mai visto prima a causa della pandemia, ridiventa centrale nelle politiche di bilancio che consentono nuovamente a Bruxelles di controllare gli effetti delle azioni messe in campo e questo stato di cose proseguirà per diversi decenni.
La Lega in Europa è assolutamente ai margini dei giochi che contano, isolata e senza grande credibilità, mentre invece la pur indebolita Forza Italia è all’interno del PPE che è la famiglia politica più forte e significativa del continente. Salvini ha sferrato la mossa dei transfughi per mostrare a Berlusconi la sua ostilità verso il presunto “inciucio” tra FI, PD e Conte, che ha segnato una sorta di vendetta.
Però oggi ritorna in auge il dottor sottile, Gianni Letta, che organizza persino cene tra Di Maio e la Casellati, che modula azioni, conciliaboli e le mosse del Cavaliere, guardando a futuri patti persino nella corsa al Quirinale. Dagli ambienti di Forza Italia si fa sapere che la ruota sta girando a favore degli azzurri e, quindi, di cosa si lamenta Salvini dopo che nel 2018 ha persino fatto un governo con il M5S che era in contraddizione con la campagna elettorale svolta a fianco di Meloni e Berlusconi. L’aria è ormai cambiata ma Salvini sembra non accorgersene entrando in un cul de sac.