Di Mirko Fallacia
Con la crisi italiana venutasi a creare Vladis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue responsabile per l’euro, non nasconde la sua preoccupazione riguardo al Recovery Plan e così dice: “Il lavoro sul Recovery Plan italiano è in corso e spero che l’instabilità politica in Italia non metta a repentaglio questo lavoro perché l’Italia è il maggiore beneficiario e bisogna assicurarsi che i fondi arrivino, sono molto importanti per la ripresa in Italia”. Dombrovskis ha poi ricordato, al termine dell’Ecofin, di aver parlato del piano italiano con Gualtieri qualche giorno fa, e che i contatti sono sempre in corso.
“Già undici Stati membri hanno proposto il loro piano nazionale di ripresa e resilienza, mentre altri Stati hanno presentato parti del piano”. Il commissario europeo spera di avere l’ok del Parlamento europeo nella seconda settimana di febbraio all’accordo sulla Recovery and Resilience Facility (Rrf), lo strumento del Next Generation Eu che assegna sussidi e prestiti agli Stati. “L’accordo politico che abbiamo raggiunto sul regolamento della Rrf non è stato facile da concludere – prosegue Dombrovskis – c’è voluta una maratona di nove riunioni di trilogo (un tipo di incontro adoperato nella procedura legislativa dell’Unione europea che vede coinvolti rappresentanti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione) e cinque settimane di trattative per far convergere le diverse posizioni, ma siamo riusciti a trovare un buon compromesso”.
“La ratifica dell’aumento delle risorse proprie – ha ricordato infine Dombrovskis – non è pre-condizione necessaria per la presentazione dei piani”, ma per il solo “reperimento delle risorse nei mercati. Ogni piano deve proporre riforme mirate e investimenti. Questi due elementi si rafforzano vicendevolmente ed è importante trovare l’equilibrio fra loro”. Poi conclude, “la parola chiave di quest’anno è attuazione, non possiamo perdere questa opportunità e c’è ancora tanto lavoro da fare per analizzare i piani di ripresa e resilienza degli Stati membri. Il 2021 sarà anche l’anno in cui si comincerà a intravedere la ripresa.