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La difesa dell’avvocato Conte passa dal Parlamento

by Romano Franco

Non manca all’appuntamento il presidente Conte che oggi, lunedì 18 Gennaio 2021, passa dal Parlamento per chiedere la fiducia, dopo che Renzi ha disertato dal suo governo.

Dopo alcune dichiarazioni abbastanza ridondanti e prolisse è seguito il dibattito. Non è passato inosservato il tentativo di Conte di trovare qualche sponsor per il suo governo, così, come l’abile venditore che vende la sua sbobba cerca, in un vano tentativo, di scaldare qualche cuore, in Parlamento, citando i bisogni più urgenti degli italiani. Ah! Buona fortuna con l’impresa, nessuna sorpresa se l’inferno si geli prima di riuscire nell’intento.

Ma Conte non demorde e, dopo aver fallito per ben due volte nel tenere salda una maggioranza, ci riprova senza indugi difendendosi così: “All’inizio di questa esperienza di governo, nel 2019, prefigurai un chiaro progetto politico per il Paese. Precisai che il programma non poteva risolversi in una mera elencazione di proposte eterogenee o una sterile sommatoria delle posizioni delle forze di maggioranza. Un’alleanza tra formazioni provenienti da storie, esperienze, culture di diversa estrazione e che in passato si erano confrontate con asprezza, poteva nascere solo su due discriminanti. Il convinto ancoraggio ai valori costituzionali e la solida vocazione europeista del Paese”.

“Fin dall’inizio – prosegue Conte – mi sono adoperato perché si delineasse la prospettiva di un disegno riformatore, ampio e coraggioso per configurare una nuova stagione riformatrice” che si basa sulla “sostenibilità, sulla coesione sociale e territoriale, sul pieno sviluppo della persona umana”.

“In questi mesi drammatici, questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità, raggiungendo convergenza di vedute, risolutezza di azione anche nei momenti più difficili. Agli inizi 2020 il progetto del governo si è dovuto misurare con la pandemia che ha sconvolto in profondità la società e la dinamica stessa delle nostre relazioni. Affrontiamo una sfida di portata epocale, si vivono paure primordiali, più spesso conosciute da generazioni del passato. Torniamo a sentirci profondamente fragili, alcune certezze radicate sono state poste in discussione. Ci siamo misurati quotidianamente come mai in passato con scienza e tecniche, con la difficoltà a fornire risposte efficaci e rapide”.

“Primi in occidente siamo stati costretti a introdurre misure restrittive dei diritti della persona, operando delicatissimi bilanciamenti dei principi costituzionali. Abbiamo operato sempre scelte migliori? Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni. Per parte mia – aggiunge ancora il premier – posso dire che il governo ha operato con massimo scrupolo e attenzione per i delicati bilanciamenti anche costituzionali. Se io oggi posso parlare a nome di tutto il governo a testa alta non è per l’arroganza di chi ritiene di non aver commesso errori ma è per la consapevolezza di chi ha operato con tutte le energie fisiche e psichiche per la comunità nazionale”.

“Non avremmo potuto realizzare tutto questo se non ci fossero state condivisione, collaborazione, responsabilità, in ciascuna forza politica. E’ stato fondamentale anche il senso di responsabilità delle forze opposizione che, pur nella dialettica della politica, hanno contribuito ad affrontare dei passaggi critici. Bisogna darne atto. Avete avanzato anche proposte concrete, qualificanti, alcune delle quali sono state accolte dalle forze di maggioranza”.

“Proprio nei momenti più critici del Paese dobbiamo trovare le ragioni più nobili e alte della politica, al servizio per i bisogni della comunità nazionale e non come logica di potere. Alla società che sta uscendo con difficoltà dalla pandemia non possiamo offrire risposte mediocri. Il governo deve essere all’altezza di questo compito. Il 13 gennaio in una conferenza stampa sono state confermate le dimissioni delle ministre di Iv. Si è aperta una crisi che deve trovare qui in questa sede il proprio chiarimento in trasparenza del confronto e linearità di azione che hanno caratterizzato il mio mandato”.

“Le nostre energie dovrebbero essere tutte, sempre concentrate sulla crisi del Paese. Così, agli occhi dei cittadini, appaiono dissipate in contributi polemici, spesso sterili, del tutto incomprensibili. Rischiamo così tutti di perdere contatto con la realtà. C’era davvero bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? No”.

Nel pieno della pandemia Covid e mentre “da casa ci ascolta chi ha perso i propri cari, confesso di avvertire un certo disagio. Sono qui oggi non per annunciare nuove misure di sostegno o per bozza ultima del Recovery plan ma per provare a spiegare una crisi in cui non solo i cittadini ma io stesso alcun plausibile fondamento”.

“Questa crisi ha provocato profondo sgomento nel Paese, rischia di produrre danni notevoli e non solo perché ha fatto salire lo spread ma ancor più perché ha attirato l’attenzione dei media internazionali e delle cancellerie straniere. Diciamolo con franchezza, non si può cancellare quello che è accaduto”, rincara Conte parlando di fiducia tra le forze alleate come “condizioni imprescindibile” per guidare il Paese. “Nonostante ci sia stato un chiaro contributo al miglioramento della bozza originaria del Recovery plan c’è stata un’astensione motivata principalmente per il fatto che la bozza non contempla le risorse del Mes, che però nulla ha a che vedere con il Recovery fund”.

Il Recovery Plan italiano sarà un piano “largamente condiviso, uno sforzo collettivo di cui andare fieri. Il Paese merita un governo coeso, ora si volta pagina”. Poi aggiunge che sulla politica industriale “dobbiamo proseguire nel proteggere gli investimenti più strategici del Paese. Dobbiamo rafforzare politiche di intervento sulla base delle nostre filiere più produttive. L’assegno unico mensile si colloca in una cornice di interventi volti ad alleggerire il peso fiscale sulle famiglie” annunciando alla Camera che da “luglio” verrà introdotto “l’assegno unico mensile” per famiglie con figli sotto i 21 anni.

“Il governo, chiaramente nel rispetto delle determinazioni delle forze parlamentari, si impegnerà a promuovere una riforma elettorale proporzionale, quanto più possibile condivisa, che possa coniugare le ragioni del pluralismo con l’esigenza di assicurare stabilità al sistema politica. All’Italia servono la massima coesione possibile, il più ampio consenso in Parlamento. Servono un governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli della delicatezza dei compiti. Capaci di sfuggire gli egoismi e l’utile personale. Questa alleanza può già contare su una solida base di dialogo alimentata da M5s, Pd, Leu, che sta mostrando la saldezza del suo ancoraggio e l’ampiezza del suo respiro. Sarebbe un arricchimento di questa alleanza poter acquisire contributo politico di formazioni che si collocano nella più alta tradizione europeista: liberale, popolare, socialista. Ma viene chiesto un appoggio limpido e trasparente”.

“Viste le nuove sfide e anche gli impegni internazionali, non intendo mantenere la delega all’Agricoltura se non lo stretto necessario e mi avvarrò anche della facoltà di designare un’autorità delegata per l’intelligence di mia fiducia”.

Infine conclude dicendo: “Aiutateci a riermaginare la crisi in atto. Cari cittadini, la fiducia deve essere reciproca, deve essere un qualcosa che si alimenta in maniera biunivoca. Avete offerto una risposta di grande responsabilità, state dimostrando di riporre grande fiducia nelle istituzioni. Confido che con il voto di oggi anche le istituzioni sappiano ripagare questa fiducia. “Costruiamo un governo aperto a tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia”.

Discorso impeccabile e toccante, mancavano solo i fazzolettini di carta. E’ questa la difesa dell’avvocato del popolo, ma la domanda è:

Sarà riuscito davvero a convincere la giuria???

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