Home Attualità Il tribunale tedesco stabilisce che l’UE non ha l’autorità per assumersi il debito comune da 750 miliardi

Il tribunale tedesco stabilisce che l’UE non ha l’autorità per assumersi il debito comune da 750 miliardi

by Freelance

Di Gaia Marino

Martedì la corte costituzionale tedesca ha lanciato una sfida legale al fondo di recupero da 750 miliardi di euro dell’Unione europea, che ha visto l’UE assumere un debito congiunto per aiutare gli Stati membri a superare la crisi del COVID-19.

La sentenza alimenterà il dibattito sulla possibilità che l’UE possa assumersi un debito congiunto per altre crisi in futuro, in un momento in cui la guerra in Ucraina e la conseguente situazione di stallo energetico con la Russia stanno costringendo gli Stati membri ad annunciare costosi programmi di soccorso.

L’economista della ZEW Friedrich Heinemann ha affermato che la decisione ha dato una spinta a coloro che sostengono un tale approccio, aggiungendo: “La pressione da Bruxelles aumenterà ora sul governo (tedesco) per spianare la strada al finanziamento del debito dei nuovi programmi dell’UE”.

Il ministro delle finanze tedesco Christian Lindner ha accolto con favore la sentenza, ma ha affermato che alcuni aspetti della decisione dovranno essere attentamente analizzati dal governo.

“Ad esempio, è stato sottolineato che il prestito congiunto in Europa ha solo un carattere eccezionale e quindi non è disponibile per il finanziamento generale di compiti politici”, ha affermato Lindner, che è a capo del Partito liberale democratico.

“Ciò è particolarmente importante nel contesto delle attuali proposte”.

Il recovery fund, denominato Next Generation EU, ha consentito alla Commissione europea di raccogliere fino a 750 miliardi di euro sui mercati dei capitali e trasferire il denaro agli Stati membri attraverso pagamenti legati a piani di riforma e investimenti concordati, in parte come sovvenzioni e in parte come prestiti.

I fondi devono essere rimborsati dal bilancio dell’UE nei prossimi decenni, con la Germania che si fa carico di gran lunga della quota maggiore di qualsiasi stato membro.

La sentenza di martedì ha respinto due ricorsi costituzionali contro la legislazione approvata dal Bundestag (camera bassa del parlamento) tedesco nel marzo 2021 per ratificare il massiccio programma di finanziamento.

Le denunce sono state presentate da Bernd Lucke, co-fondatore dell’euroscettico Alternativa per la Germania (AfD), che ha lasciato il partito dopo che si è spostato ulteriormente a destra, e Heinrich Weiss, un uomo d’affari che un tempo era a capo del gruppo di pressione dell’industria tedesca BDI.

La corte ha stabilito che l’atto di ratifica non aveva violato il loro diritto all’autodeterminazione democratica né “ha compromesso la responsabilità di bilancio complessiva del Bundestag”.

Lucke ha espresso disappunto per la sentenza, ma ha affermato che è positivo che la corte abbia sottolineato che l’UE non ha l’autorità generale per assumersi il debito comune.

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