Home Attualità Salvini annulla il viaggio a Mosca ma il suo legame con il Cremlino torna a mordere

Salvini annulla il viaggio a Mosca ma il suo legame con il Cremlino torna a mordere

by Freelance

Di Ginevra Lestingi

Ultimamente non ne imbrocca una il povero Matteo Salvini e, dopo aver fallito il suo viaggio di “pace” a Mosca, si mette sulla difensiva per i vari aborti elettorali, il referendum in primis.

I piani abortiti di visitare Mosca a fine maggio come parte di un viaggio pagato dal governo russo sono stati preclusi da un’indignazione generale ma l’ambasciata russa in Italia ha dichiarato sui social media durante il fine settimana di aver acquistato i biglietti dell’Aeroflot per un viaggio da Istanbul a Mosca per Salvini e il suo entourage poiché le sanzioni contro il governo russo per la sua guerra all’Ucraina hanno reso difficile effettuare prenotazioni di viaggio dall’interno l’Unione Europea.

Salvini, noto ammiratore del presidente russo Vladimir Putin, afferma di aver pianificato di visitare Mosca come parte degli sforzi per fermare la guerra.

La trasferta non ha mai avuto luogo a causa delle diffuse critiche all’interno del governo italiano, di cui fa parte anche il leader leghista.

“L’ambasciata ha assistito Matteo Salvini e le persone che lo hanno accompagnato nell’acquisto dei biglietti aerei di cui avevano bisogno in rubli tramite un’agenzia di viaggi russa”, ha affermato l’ambasciata di Mosca a Roma in una nota. “Non vediamo nulla di illegale in tutte queste azioni”. L’ambasciata ha detto che i costi dei biglietti aerei erano stati rimborsati.

Salvini ha detto nei giorni scorsi di aver programmato il viaggio a Mosca e di aver voluto sfruttare la visita per cercare di fermare la guerra.

È stato anche riferito che Salvini ha incontrato l’inviato russo in Italia poco dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte del paese.

I buoni propositi di pace dell’ex ministro della Difesa leghista sono sempre ben accetti ma per come si sta scaldando la Russia per avere un colloquio proprio con Matteo Salvini per le suddette sanzioni, che rappresenta di per sé la terza forza di governo, fa storcere un po’ il naso.

Salvini, da sempre guerrafondaio, si dice contrario all’invio di armi in Russia. Che dietro la mancata condanna di Putin o dietro gli sforzi di ricreare un’intesa con Mosca ci sia del marcio in Russia? Ai posteri l’ardua sentenza.

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