Home In evidenza Brunetta contro Salario minimo e Rdc. ‘Ma lui andrebbe a lavorare per 280 euro al mese?’

Brunetta contro Salario minimo e Rdc. ‘Ma lui andrebbe a lavorare per 280 euro al mese?’

by Redazione

Mentre in Germania e in Europa continuano a spingere per dare più diritti ai lavoratori, il “povero” Brunetta con il suo passato da militante del Psi dice che “il salario minimo insieme al reddito di cittadinanza distruggono il mercato del lavoro“.

Secondo Brunetta “ad aprile 2022 abbiamo dei numeri record come occupati, rispetto ad aprile 2021 – sottolinea – abbiamo una crescita di 670mila unità. Questa è una prima risposta ai catastrofisti”.

Brunetta dice che il mercato del lavoro è in grande cambiamento grazie al Pnrr e grazie alle riforme.

Non è crisi questa – dice il ministro – abbiamo sbloccato il turn-over, i contratti e i concorsi, implementando con Colao tutta la transizione digitale. Sto realizzando tutto il mio programma. Abbiamo qualche arretratezza ma non dappertutto, abbiamo luci e ombre ma non siamo così arretrati come ci descriviamo noi stessi”.

“È stato ricordato anche qui che in Italia abbiamo il miglior sistema di contrattazione in Europa, e forse nel mondo. Quel sistema va migliorato ulteriormente. Io preferisco sempre e comunque un contratto a un salario minimo stabilito per legge, perché il prezzo stabilito per legge di solito produce più guai di quanti ne risolva. Se, invece, questo prezzo viene stabilito attraverso una libera contrattazione efficiente, che tuteli soprattutto i più deboli, io mi sento ancora più tranquillo, soprattutto se a farlo è chi, come noi, può vantare una solida cultura di relazioni industriali e di relazioni sindacali, una cultura lavoristica come quella che voi consulenti del lavoro rappresentate con la vostra rete. Il salario minimo per legge, che uccide la contrattazione, combinato con il reddito di cittadinanza distrugge il mercato del lavoro”.

Insomma, per il ministro il salario minimo, insieme al reddito di cittadinanza, distrugge il mercato del lavoro; poiché le aziende non possono schiavizzare i loro dipendenti.

Se alcune multinazionali vengono in Italia è proprio perché il lavoro è inflazionato. O nasci padrone o cresci schiavo; oppure racconti chiacchiere proprio come il ministro Brunetta.

In Italia senza un reddito di cittadinanza e senza un salario minimo le persone sono costrette a subire contratti da fame.

Proprio come è accaduto a Napoli, dove una ragazza 22enne ha pubblicato sui social uno scambio di messaggi avvenuto con una commerciante che le avrebbe proposto una paga di 70 euro per una settimana da 60 ore lavorative, (280 euro al mese). Al rifiuto la titolare ha commentato: “Voi giovani non avete voglia di lavorare”.

La paga da terzo mondo proposta dalla commerciante a un euro e sedici centesimi l’ora, presumibilmente in nero, rappresenta l’ennesimo episodio di sfruttamento in Italia.

La giovane, dopo aver gentilmente declinato l’offerta è stata in seguito accusata di essere una nullafacente. “Voi giovani d’oggi non avete proprio voglia di lavorare“, scrive la titolare.

A quel punto la ragazza non ci vede più e dice: “Siete voi che non ci fate lavorare. Tu ci saresti andata a lavorare per 70 euro a settimana per tutte queste ore? Avresti mandato tuo figlio? Con 280 euro non si riescono a pagare nemmeno le spese per il viaggio per raggiungere il negozio“, dice la ragazza.

Senza Rdc e salario minimo una cifra del genere verrebbe accettata solo da una persona disperata che, allo stato delle cose, non verrebbe in alcun modo tutelata dal sistema. Come può il ministro Brunetta, con il suo passato da socialista, non tener conto di queste vicende vergognose.

Essendo così contrario al salario minimo e al reddito di cittadinanza, evidentemente, per Brunetta sfruttamento e schiavismo non sono cose poi così terribili, ecco perché la domanda sorge spontanea e si chiede al ministro, dall’alto della sua posizione “Tu ci saresti andato a lavorare per 70 euro a settimana per tutte queste ore? Avresti mandato tuo figlio? Con 280 euro non si riescono a pagare nemmeno le spese per il viaggio per raggiungere il negozio“… Come si fa a vivere con quella cifra e mantenere una famiglia?

Mentre attendiamo risposta dal saccente Brunetta, forse, l’esponente di Forza Italia potrebbe lasciare il suo sontuoso stipendio da ministro e provare a fare un solo giorno di sfruttamento, sarebbe difficile in quel caso non cambiare idea a riguardo.

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