Nello Musumeci si ritira dalla corsa per la ricandidatura alla guida della regione siciliana. Almeno questo appare essere la sua ultima decisione dopo che negli ultimi giorni in Sicilia cresceva il dissenso nei suoi confronti all’interno della coalizione e tale contrarietà alla sua riconferma è aumentata dopo i sonori fischi al Teatro Greco di Taormina.
A Nello Musumeci non difetta l’intelligenza politica e ha compreso l’irriducibile clima di forte critica nel centro destra cosicché ha deciso di gettare la spugna dichiarando: “Toglierò il disturbo”.
Si tratta di un ritiro che non significa abbandono della vita politica e Giorgia Meloni deve decidere probabilmente come “risarcirlo” di questa rinuncia alla ricandidatura.
Nei prossimi giorni vi sarà una presa di posizione ufficiale in cui Nello Musumeci esprimerà la sua amarezza e annuncerà di non voler più correre per la guida della Regione siciliana in autunno.
Questo preannuncio ha colto di sorpresa gli esponenti del suo partito, Fratelli d’Italia, e le parole “toglierò il disturbo” sono state esternate poco prima della fine di un’inaugurazione di una mostra su Sant’Agata, all’università di Catania.
Il presidente era stanco dei continui attacchi pubblici e sulla stampa di Gianfranco Micciché, leader di Forza Italia, che sino a pochi giorni fa in un’intervista ha detto che “ricandidando Musumeci il rischio di perdere è altissimo”.
Tutta via la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la serata sul palco di Taormina sabato sera quando il governatore ha inaugurato il Taobuk con Ficarra e Picone e in questa occasione il presidente aveva cercato di convincere il pubblico presente dei positivi cambiamenti avvenuti in Sicilia in questi cinque anni.
Non si aspettava di essere interrotto in questo malaugurato esercizio di propaganda elettorale dalle battute irriverenti e taglienti dei due comici palermitani, i quali hanno ironizzato sullo stato pietoso delle infrastrutture.
Colto di sorpresa e imbarazzato Musumeci tentava di ribaltare il sarcasmo e l’ironia riprendendo il discorso, ma è stato accolto da disapprovazione e fischi del pubblico, mentre per Salvo Ficarra e Valentino Picone applausi ed entusiasmo.
In pochi minuti queste immagini avvilenti hanno fatto il giro delle agenzie stampa,del web e infine dei giornali on line.
Questo episodio ha portato ad un riflessione profonda Musumeci che nei giorni scorsi dopo la vittoria di Roberto Lagalla a Palermo aveva ricevuto l’ennesimo niet alla sua candidatura da Gianfranco Miccichè, coordinatore regionale di Forza Italia e Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Sembrava che Musumeci resistesse a questo attacco affermando subito dopo: “Non sempre i desideri diventano diritti”.
Invece adesso assistiamo alla sua ritirata che è stata accelerata dal risultato elettorale di Messina, dove Cateno De Luca, allo stato attuale unico candidato alla Presidenza, ha ottenuto un successo clamoroso riuscendo a conseguire l’elezione al primo turno a sindaco di Federico Basile dimostrando forza elettorale su una candidato praticamente sconosciuto.
Oggi De Luca miete consensi nella stessa area politica di Musumeci e la sua contrapposizione di “Scateno” al governatore è stata netta e durissima.
Tenuto contro delle stesse radici politiche nel centro destra dell’ex sindaco di Messina appena dopo il voto sempre Micciché ha sottolineato: “Non si può fare finta di niente”, anche perché le intenzioni di De Luca sono quelle di correre da solo se Musumeci dovesse ripresentarsi.
Dunque il centrodestra per non essere sconfitto non può assolutamente andare diviso alle elezioni che avverranno in autunno.
Dopo l’accordo unitario e vincente di Palermo con Lagalla bisogna ritrovare una ricomposizione anche a livello regionale: è questo il mantra, il leitmotiv che circola nel centro destra siciliano e per recuperare alla causa Cateno De Luca bisogna escludere Musumeci dalla ricandidatura.
Tuttavia Musumeci nei mesi scorsi si era mosso a tutto campo per ricercare consensi e appoggi anche ottenendo l’endorsement di Marcello Dell’Utri, già protagonista di un sostegno a Roberto Lagalla.
L’incontro del governatore e l’ex senatore era avvenuto all’hotel delle Palme. Sembrerebbe anche che Dell’Utri abbia telefonato a Silvio Berlusconi proprio per scavalcare Micciché e superare le ostilità presenti in Forza Italia.
I segnali di sfiducia per Nello Musumeci sono cresciuti sempre più e non bisogna dimenticare che lo scorso gennaio Musumeci aveva subito un mezzo smacco dalla stessa Assemblea regionale quando a gennaio di quest’anno il governatore è arrivato terzo sul voto per scegliere i delegati per l’elezione del presidente della Repubblica.
Rabbioso Musumeci aveva annunciato l’azzeramento della Giunta ma subito dopo fece un passo indietro. Ora si attende l’incontro a Roma con Giorgia Meloni per capire se sarà un ritiro definitivo.