Dopo aver visto immagini e video non rimane più alcun dubbio. L’inchiesta aperta nel carcere di Santa Maria Capua ha visto indagati agenti della polizia penitenziaria poiché abusavano della propria posizione per arrecare violenze gratuite ai detenuti, più volte picchiati brutalmente a manganellate di gruppo. Una vera e propria macchia per la nostra società civilizzata.
Eppure, a ragion di ciò, la destra delle “cause perse”, rappresentata da Salvini e Meloni, si era detta solidale nei confronti della polizia penitenziaria, sempre accusata in maniera ingiusta secondo loro; dimenticandosi, al solito, che da entrambe le parti ci sono pur sempre persone che si differenziano solo per esperienze e geni.
Ma questo per Salvini e Meloni non conta. Tanto nelle carceri per la maggior parte non votano, perché ungere le ruote di chi non decide un cavolo??
Basterebbe questo per capire la loro politica. Infatti, le dichiarazioni dei due leader vengono sfornate in maniera talmente veloce e superficiale da non avere neanche il tempo di constatare le informazioni di base. L’importante è essere sul pezzo, tanto, se si dicono “panzane” si può sempre ritrattare.
Ma cosa avevano detto i due leader a riguardo?
Solidarietà alla polizia penitenziaria da Salvini: “Giovedì sarò a Santa Maria Capua Vetere per portare la solidarietà, mia e di milioni di italiani, a donne e uomini della Polizia Penitenziaria che lavorano in condizioni difficili e troppo spesso inaccettabili”, ha spiegato Matteo Salvini, “La Lega sarà sempre dalla parte delle Forze dell’Ordine”.
“Fratelli d’Italia ha piena fiducia nella Polizia penitenziaria, negli agenti e nei funzionari del Dap intervenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere per reprimere la gravissima rivolta organizzata dai detenuti durante il lockdown. A loro va la nostra solidarietà e vicinanza”.
E oggi, quali saranno le loro dichiarazioni sulla vicenda? Tutto tace…
E’ doveroso che alle forze di polizia penitenziaria, come a tutte le altre, venga dato tutto il nostro supporto e tutta la gratitudine per il lavoro che svolgono, sempre che si svolga secondo le regole e il rigore morale ed etico. Il carcere non è di sicuro un ambiente piacevole e un po’ di frustrazione può sempre capitare. Ma il sistema deve essere fatto di anticorpi per arginare questi problemi. Mettere esperti psicologi e psichiatri in quegli ambienti potrebbe essere d’aiuto. Bisogna evolversi socialmente e non c’è alcun nemico, che si tratti di guardie o di detenuti.
Ma la politica senza soluzioni, da sinistra a destra, accusa, e continua ad accusare, facendo le sue constatazioni e cercando di distogliere sempre lo sguardo del cittadino “invisibile” che viene confuso, oggi, con l’immigrato, il prigioniero, la crisi e la libertà, ieri, con il sud, il nord, il fascismo, il comunismo e tutte le altre paure che andavano di moda. Servono soluzioni, la politica delle chiacchiere lascia, come sempre, il tempo che trova. Avanti!