Continua la tragedia nella tragedia all’interno del MoVimento. Così, dopo le parole di Conte, ecco che arriva la risposta del “bullo” Grillo, sempre pronto a giudicare e a sentenziare con parole e mezzucci degni della sua politica superficiale.
Infatti, da degno volta gabbana, si impegna in una supercazzola ai danni di chi, fino all’altro giorno, era considerato da lui stesso un grande statista. Della serie: ci è o ci fa?
Chi lo sa. Nel frattempo fa sapere dal suo blog: “Indìco la consultazione in rete degli iscritti al MoVimento 5 Stelle per l’elezione del Comitato Direttivo, che si terrà sulla Piattaforma Rousseau. Ho pertanto chiesto a Davide Casaleggio di consentire lo svolgimento di detta votazione sulla Piattaforma Rousseau e lui ha accettato. Chiederò, poi, al neo eletto Comitato direttivo di elaborare un piano di azione da qui al 2023″.
E’ questo l'”Annuntio vobis” di Grillo che, come un monarca dell’ancien régime o come un Nostradamus de “noantri”, sta dicendo al popolo dei cinquestelle, uno stato a parte oramai, che bisogna indire nuove consultazioni.
“Il voto su qualsiasi altra piattaforma, infatti, esporrebbe il Movimento a ricorsi in Tribunale per la sua invalidazione, essendo previsto nell’attuale statuto che gli strumenti informatici attraverso i quali l’associazione si propone di organizzare le modalità telematiche di consultazione dei propri iscritti sono quelli di cui alla Piattaforma Rousseau (art. 1), e che la verifica dell’abilitazione al voto dei votanti ed il conteggio dei voti sono effettuati in via automatica dal sistema informatico della medesima Piattaforma Rousseau (art. 4 e 6)”.
“Non possiamo lasciare che un movimento nato per diffondere la democrazia diretta e partecipata si trasformi in un partito unipersonale governato da uno statuto seicentesco – prosegue Grillo – vanno affrontate le cause per risolvere l’effetto ossia i problemi politici (idee, progetti, visione) e i problemi organizzativi (merito, competenza, valori e rimanere movimento decentralizzato, ma efficiente). E Conte, mi dispiace, non potrà risolverli perché non ha né visione politica, né capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione”.
“Mi sento così: come se fossi circondato da tossicodipendenti che mi chiedono di poter avere la pasticca che farà credere a tutti che i problemi sono spariti e che dia l’illusione (almeno per qualche mese, forse non di più) che si è più potenti di quello che in realtà si è davvero, pensando che Conte sia la persona giusta per questo”, aggiunge Grillo.
“Le organizzazioni orizzontali come la nostra per risolvere i problemi non possono farlo delegando a una persona la soluzione perché non sarebbero in grado di interiorizzarla quella soluzione e di applicarla, ma deve essere avviato un processo opposto: fare in modo che la soluzione decisa, in modo condiviso, venga interiorizzata con una forte assunzione di responsabilità da parte di tutti e non di una sola persona. La trasformazione vera di una organizzazione come la nostra avviene solo così. La deresponsabilizzazione delle persone con la delega ad un singolo nelle organizzazioni orizzontali è il principale motivo del loro fallimento. C’è un però. Assumersi la responsabilità significa smettere di drogarsi, smettere di voler creare l’illusione di una realtà diversa da quella attuale ed affrontarla. Insieme, con i tempi e le modalità giuste. Come una famiglia, come una comunità che impara dagli errori e si mette in gioco senza rincorrere falsi miti, illusioni o principi azzurri che possano salvarla”, prosegue Grillo nel post dal titolo “Una bozza e via”.
“Ma Conte può creare l’illusione collettiva (e momentanea) di aver risolto il problema elettorale, ma non è il consenso elettorale il nostro vero problema. Il consenso è solo l’effetto delle vere cause, l’immagine che si proietta sullo specchio. Conte non ha né visione politica, né capacità manageriali”.
Chiederò al Comitato direttivo “di indicare qualcosa di concreto, indicando obiettivi, risorse, tempi, modalità di partecipazione vera e, soprattutto, concordando una visione a lungo termine, al 2050. Questo aspettano cittadini, iscritti ed elettori. Una visione chiara di dove vogliamo andare e in che modo. Il perché, il cosa e il come. È sempre stata la nostra forza: consentire a tutti di sapere quale sarà il viaggio e accogliere chi è pronto per una lunga marcia. In alto i cuori!”.
Come si poteva immaginare dal facinoroso Grillo, la sua “Bozza e via” non ha né capo e né coda. Non si saprebbe da dove cominciare per smascherare la sfilza di castronerie dette dal garante nel suo Blog. Non si prendono le parti di nessuno in questa vicenda, ma ci sono delle considerazioni da fare a riguardo.
Innanzitutto si continua a perpetuare il concetto di democrazia diretta, tanto sponsorizzata e mai pervenuta nella società, per far spazio ad un oligarchia da 4 soldi controllata e garantita da una società privata, la Casaleggio Associati, che, come il comico genovese, aveva lo scopo di rivoluzionare l’Italia e non di fare soldi dal proprio elettorato. Lo statuto, che “tanto garantisce”, è stato modificato e cambiato tante di quelle volte tanto da divenire carta straccia. Un MoVimento nato dalla pancia degli italiani ha visto finti idealisti abbuffarsi ai banchetti di potere senza vergogna. E Grillo, definitosi fin da subito il traghettatore di questo grande progetto e paladino del popolo, ha finito per diventare lo stesso Caronte del suo MoVimento e protettore solo di se stesso e dei suoi cari.
Che ne sarà di Grillo? Che sia la fine del suo regno?!?
Intanto Conte si dice amareggiato dalla reazione di Grillo che “ha scelto di fare il padre-padrone”. Parlerà l’ex premier, ma non a caldo, si riserva ancora qualche ora per ragionare. L’ex premier non nasconde l’amarezza per i 4 mesi spesi per riscrivere l’ossatura del M5S, che, anche alla luce di quanto avvenuto in queste ore, ”mostra chiaramente di necessitare di passi avanti sul fronte della democrazia interna”.
L’implosione del MoVimento è molto vicina e questa lite dei leader può essere la benzina che serve per bruciare quel che resta di un grande fuoco di paglia.