È morta per il covid Lidia Menapace, 96 anni, che all’anagrafe si chiamava Lidia Brisca. E’ stata una partigiana, politica e saggista italiana. Fece parte della Resistenza in qualità di staffetta partigiana e nel dopoguerra si impegnò nei movimenti cattolici, in particolare con la FUCI – Federazione Universitaria Cattolica Italiana.
Nel 1952 si trasferì in Alto Adige e nel 1964 fu eletta al consiglio provinciale di Bolzano nelle liste della Democrazia Cristiana e fu nominata nella giunta provinciale, come assessora effettiva per affari sociali e sanità. Diventò lettrice di lingua italiana e metodologia degli studi letterari nei primi anni sessanta presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore che seguito nel 1968 non le fu rinnovato poiché scrisse un documento che fu pubblicato dal titolo “Per una scelta marxista”.
Uscì di conseguenza dalla Dc nel 1968 e, naturalmente, simpatizzò per il Partito Comunista Italiano, però, nel 1969 fu tra i fondatori nel primo nucleo de il Manifesto. Nel 1973 divenne un’attivista e una promotrice del movimento Cristiani per il Socialismo entrando a far parte del Comitato per i diritti civili delle prostitute come membro laico. Nel maggio 2005 fu eletta nel Comitato Etico di Banca Popolare Etica, in cui rimase per un anno, dopodiché divenne senatrice.
Nell’aprile 2011 entrò nel Comitato Nazionale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
Lidia Menapace è stata una delle figure più significative e importanti del femminismo italiano. Aderì a Rifondazione Comunista fin dalla sua nascita e nelle elezioni politiche del 2006 venne eletta al Senato. Siccome è stata da sempre un antimilitarista convinta, dopo la nascita del governo Prodi, essendo stata proposta alla presidenza della Commissione Difesa al Senato, fu contestata da alcuni elementi della Casa delle Libertà.
Fu eletto al suo posto imprevedibilmente il senatore Sergio De Gregorio (Italia dei Valori), che venne sostenuto dall’opposizione e poi successivamente sarà incriminato per corruzione. Successivamente però venne anche criticata da alcuni esponenti del movimento pacifista per la sua decisione di votare il rifinanziamento della missione in Afghanistan. Dal 6 febbraio 2007 al 28 aprile 2008 ricoprì la carica di presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito.
Lidia Menapace è stata una grande passionaria della sinistra, dotata di grandi capacità, coerente e intransigente voce di primo primo del movimento pacifista in Italia e della lotta per per i diritti delle donne.
1 comment
Poi ci sono gli ultimi governanti che hanno vanificato ogni sacrificio perché se tu la chiami democrazia questa io so che da almeno 12 anni è sospesa.
Con stima sempre per i pensieri che rivolgi. Heart with ribbon