Home Attualità L’Italia non riesce a eleggere ancora una volta presidente, gli animi cominciano a logorarsi

L’Italia non riesce a eleggere ancora una volta presidente, gli animi cominciano a logorarsi

by Freelance

Di Mimmo Di Maggio

Giovedì il Parlamento per l’ennesima volta non è riuscito a eleggere un nuovo presidente per il quarto giorno consecutivo, con i principali blocchi politici che hanno fallito nei loro sforzi per trovare un candidato reciprocamente accettabile per il ruolo di potere.

Né il centrodestra né il centrosinistra hanno presentato alcun nome per il ballottaggio di giovedì dopo che vari partiti avevano abbattuto una serie di possibili contendenti, aprendo la strada a un’intensa contrattazione dietro le quinte nelle ore a venire.

Il primo ministro Mario Draghi rimane un contendente per il posto, ma le sue prospettive sono svanite questa settimana, con molti legislatori chiaramente riluttanti a sostenerlo, in parte perché temono che qualsiasi cambiamento al governo possa innescare elezioni anticipate.

Una sorta di compromesso è inevitabile nel parlamento frammentato in cui nessuno dei blocchi principali ha la maggioranza.

La soluzione più semplice sarebbe che il presidente uscente Sergio Mattarella accettasse un secondo mandato. Lo ha escluso, ma il sostegno per lui ha continuato a crescere nelle votazioni quotidiane, suggerendo che molti legislatori vogliono che cambi idea.

Giovedì ha ottenuto più di 160 voti dopo aver ottenuto 125 di mercoledì.

Molto è in gioco. La presidenza italiana ha un mandato di sette anni e ha un potere considerevole per risolvere le crisi politiche che colpiscono regolarmente il Paese, inclusa la nomina dei primi ministri e lo scioglimento anticipato del Parlamento.

Giovedì il blocco di centrodestra, che comprende Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, ha ordinato ai suoi elettori di astenersi, un modo per impedire ai legislatori di farsi carico del voto e spingere i propri favoriti.

In un comunicato congiunto, i leader di centrodestra hanno affermato di voler scegliere una figura con un “alto valore istituzionale”. La formulazione suggeriva che potessero guardare oltre il mondo della politica e cercare qualcuno della sfera giudiziaria o un alto funzionario pubblico.

Tra le figure istituzionali non affiliate regolarmente citate dalla stampa ci sono Elisabetta Belloni, diplomatica a capo dei servizi segreti e il ministro della Giustizia Marta Cartabia, prima donna a presiedere la Corte costituzionale italiana.

Un altro possibile candidato istituzionale è Sabino Cassese, ex giudice costituzionale di 86 anni.

Il leader del PD Enrico Letta ha avvertito il centrodestra di non cercare di concludere accordi dietro le quinte con una schiera di legislatori non affiliati per far eleggere qualcuno dal loro campo.

I partiti di entrambi i blocchi sono nel governo di unità nazionale di Draghi, ma Letta ha scritto su Twitter che qualsiasi mossa unilaterale su una decisione così importante affonderebbe la coalizione. “Sarebbe il modo più rapido per far saltare in aria tutto”, ha detto.

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