Di Gaia Marino
Giovedì un alto funzionario del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha affermato che è importante prevenire “interruzioni” nell’agenda del G20, assicurando al contempo che non si svolga nulla che possa legittimare la “brutalizzazione” russa dell’Ucraina.
Dopo le discussioni sulla questione ucraina con il ministro degli Esteri indiano S. Jaishankar giovedì, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha affermato che Pechino si è opposta a qualsiasi atto di propaganda per il confronto di blocco e la creazione di una “nuova Guerra Fredda”.
L’invasione della Russia, che chiama “operazione militare speciale”, ha causato gravi sconvolgimenti all’economia globale, con un blocco al grano e sanzioni sulle materie prime russe che hanno provocato una crisi alimentare e un aumento globale dell’inflazione.
L’agenda di venerdì include un incontro a porte chiuse con i massimi diplomatici dei paesi del G20 tra cui Cina, India, Stati Uniti, Brasile, Canada, Giappone, Sud Africa, nonché colloqui bilaterali a margine. Il ministro degli Esteri ucraino dovrebbe parlare virtualmente all’incontro.
Giovedì Lavrov ha incontrato la controparte cinese Wang Yi a Bali, durante la quale ha elogiato Pechino ma si è scagliato contro un Occidente “apertamente aggressivo”.
Per la prima volta in tre anni, i ministri degli Esteri cinese e australiano terranno colloqui a margine della riunione venerdì, segnalando un disgelo nelle relazioni che si è inasprito a causa delle pretese di interferenze straniere e sanzioni commerciali di ritorsione.
All’incontro di venerdì era assente il ministro degli Esteri britannico Liz Truss, rappresentato da Tim Barrow, secondo sottosegretario permanente al ministero degli Esteri. Truss aveva interrotto il suo viaggio a Bali poco dopo le dimissioni del primo ministro britannico Boris Johnson, secondo i media.