Home Attualità Inquietante informativa dei servizi segreti su un possibile attentato a Nicola Gratteri

Inquietante informativa dei servizi segreti su un possibile attentato a Nicola Gratteri

by Rosario Sorace

A poche ore dal voto del Csm in cui non è stato nominato alla guida del Direzione Nazionale Antimafia il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri è ancora al centro dell’attenzione nazionale per la notizia inquietante resa pubblica da alcuni organi di informazione cha la ‘ndrangheta è intenzionata ad organizzare un attentato esplosivo nei confronti del magistrato.

Infatti ci sarebbe una segnalazione arrivata da non ben precisati servizi segreti di un Paese d’oltre oceano di un progetto dinamitardo che dovrebbe colpire il procuratore e che si è ricavato da un’intercettazione telefonica mettendo in grave allarme gli ambienti investigativi e istituzionali italiani.

Adesso i servizi segreti italiani che hanno ricevuto questa comunicazione secretata hanno allertato gli organi preposti alla protezione di Nicola Gratteri.

Quasi da sempre le cosche calabresi sono fortemente contrariate dalle inchieste portate avanti dal coraggioso magistrato nei confronti del malaffare e del crime organizzato e che, quindi, starebbero da tempo organizzando un attentato mediante un ordigno collegato a un telecomando.

Dunque pare proprio dal tenore di questa intercettazione che ambienti criminali collegati agli interessi economico e finanziari di famiglie mafiose calabresi sono infastidite da determinate indagini di Gratteri che tendono a sgominare gli affari della ’ndrangheta che opera non solo in Calabria, ma anche in Sudamerica e negli Stati Uniti.

E si apprendono anche alcuni particolari inquietanti dalla nota dei Servizi segreti secondo cui l’attentato si sarebbe dovuto attuare nel tragitto che collega la casa del magistrato al suo ufficio del Palazzo di giustizia.

In tal senso gli apparati di sicurezza hanno urgentemente informato il ministero degli Interni rafforzando la scorta che oggi risulta composta di altre tre autovetture blindate, di cui una è dotata di “bomb jammer” ,moderna tecnica che consente di rendere inefficaci al passaggio della scorta e del magistrato le frequenze gsm e le altre che vengono utilizzate per le trasmissioni radio e cellulari.

Questi accorgimenti potrebbero inibire all’esplosivo di essere azionato anche se il rischio di attentato non è del tutto impedito.

Pertanto vi sono cinque le jeep corazzate su cui si muove il Procuratore di Catanzaro che oltre agli agenti di scorta ha anche diversi agenti dei Nocs, il Nucleo operativo centrale di Sicurezza della polizia di Stato.

Intanto sono stati predisposte anche delle scorte per la moglie e per i figli del magistrato che tra l’altro studiano fuori dalla Calabria.

Si apprende anche che la Procura di Salerno ha aperto un’inchiesta avendo la competenza sui fatti in cui sono parti offese i magistrati del distretto giudiziario di Catanzaro.

Non è la prima volta che Nicola Gratteri è un soggetto a rischio poiché già nel gennaio 2020,appena dopo il blitz di “Rinascita-scott”, si era saputo che le cosche calabresi avevano assoldato un killer per uccidere Gratteri con un fucile ad alto potenziale.

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