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Il centrosinistra vince le elezioni del sindaco italiano, 5 Stelle perde Roma

by Redazione

Di Ginevra Lestingi

I candidati del centrosinistra sono destinati a vincere le grandi città italiane alle elezioni locali, risultati parziali hanno mostrato lunedì, con il sindaco uscente di Roma Virginia Raggi del Movimento 5 Stelle che ha subito una sonora sconfitta, anche se rispetto al suo partito è andata nettamente meglio.

I risultati non dovrebbero avere ripercussioni immediate per la stabilità del governo di unità nazionale del primo ministro Mario Draghi, affermano gli analisti.

Le quattro città più grandi d’Italia – Roma, Milano, Napoli e Torino – e più di 1.000 centri minori hanno tenuto elezioni sindacali domenica e lunedì, con un ballottaggio previsto tra due settimane nelle città in cui nessun candidato raggiunge il 50%.

I candidati del centrosinistra si vedono vincere senza bisogno di ballottaggio nei centri finanziari di Milano, Napoli e Bologna. Il centrosinistra avrebbe dovuto combattere per ogni città, ma i margini di vittoria sono maggiori del previsto.

Il risultato è una battuta d’arresto per Matteo Salvini e Giorgia Meloni, rispettivamente leader della Lega di destra e Fratelli d’Italia che dominano un’alleanza conservatrice che guida a livello nazionale, secondo i sondaggi.

Confermato anche il declino di 5 Stelle, nonostante la nuova guida dell’ex premier Conte, le vittorie shock a Roma e Torino di cinque anni fa che hanno spianato la strada al suo trionfo alle elezioni nazionali del 2018 sono oramai un triste ricordo.

“Il risultato suggerisce che l’opinione prevalente negli ultimi due anni secondo cui il centrodestra vincerebbe sicuramente le elezioni nazionali deve essere riconsiderata”, ha affermato Giovanni Orsina, professore di politica alla Luiss di Roma.

Tuttavia l’alleanza di destra, che include Forza Italia di Silvio Berlusconi, trae la maggior parte del suo sostegno da piccole città e villaggi e Orsina ha messo in guardia dal trarre conclusioni nazionali chiare per il voto del sindaco.

Circa 12 milioni di italiani potevano votare su una popolazione adulta di circa 45 milioni. L’affluenza è stata di circa il 55%.

Il conteggio probabilmente non sarà completato fino a martedì, ma gli analisti hanno affermato che la tendenza è irreversibile nelle principali città.

“Abbiamo dimostrato che la destra è battibile… siamo tornati in contatto con i sentimenti del Paese”, ha detto Enrico Letta, leader del Partito Democratico (PD) di centrosinistra che è emerso come il principale vincitore.

Salvini ha incolpato la scarsa visibilità della destra su faide interne che hanno ritardato la sua selezione di candidati congiunti in diverse città.

Si stima che il sindaco uscente di centrosinistra Giuseppe Sala vincerà con il 57% a Milano, davanti al candidato di centrodestra, Bernardo, rimasto fermo al 32%, dandogli il controllo del municipio senza bisogno di un ballottaggio il 17-18 ottobre.

A Roma, Enrico Michetti, avvocato locale e conduttore radiofonico della destra, guida con il 30,5% dei voti, mentre il centrosinistra di Roberto Gualtieri, ex ministro dell’Economia del Pd, è rimasto ancorato al 27%. Ma la sfida nella Capitale è tutt’altro che conclusa poiché Gualtieri rimane il favorito per vincere il ballottaggio, poiché dovrebbe prendere la maggior parte dei voti dei candidati sconfitti al primo turno, Virginia Raggi e Carlo Calenda, centrista indipendente, appaiati entrambi al 19%. Male invece per i socialisti, che rimangono ancorati allo 0,3%, e si classificano come l’ultimo partito della lista Gualtieri.

A Napoli il centrosinistra di Gaetano Manfredi, ex ministro spalleggiato da Pd e 5 Stelle, puntava a una vittoria schiacciante e pare sia riuscito nel suo intento, mentre a Torino il candidato di centrosinistra ha un netto vantaggio ma probabilmente dovrà scendere in pista.

A consolazione della destra, i è visto vincere facilmente le elezioni regionali in Calabria, punta meridionale dello stivale italiano, dove era già al potere.

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