Home In evidenza Draghi, vittoria di Renzi? No, sconfitta clamorosa per la politica italiana

Draghi, vittoria di Renzi? No, sconfitta clamorosa per la politica italiana

by Romano Franco

Fiero della sua vittoria “mutilata”, della sconfitta della classe politica e fiero di aver mandato il paese in stallo per tre lunghi mesi, lo sfacciato Renzi accoglie così il governo che tanto aspettava: “Grazie a Mario Draghi: averlo individuato come interlocutore per formare un nuovo governo ha portato immediatamente una ventata di credibilità e fiducia nel Paese. E’ una polizza assicurativa per i nostri figli e nipoti: nessuno può negarlo. Siamo nel periodo storico in cui l’Italia avrà più soldi da spendere nella storia, e questo ci porta a dire, chi meglio di Draghi può gestire questo passaggio”.

“Mi auguro che tutte le forze politiche esprimano lo stesso sostegno a Draghi: il presidente della Repubblica ha fatto appello a tutti, chi oggi pone veti non fa solo un errore politico ma rifiuta l’appello del presidente della Repubblica che ha escluso per questo governo una connotazione politica e ha parlato di un governo cui tutte le forze possano dare un sostegno”.

“I grandi temi per noi cruciali, dalla vaccinazione a un Recovery basato su investimenti e non sui bonus, alla cultura e turismo, sono già sul tavolo di Draghi. Gli manderemo tutto il nostro materiale e ulteriori elementi. Nel colloquio abbiamo sottolineato in particolare le questioni legate al lavoro e le politiche del lavoro con Bellanova, con Boschi il funzionamento delle regole parlamentari, l’utilizzo di decreti e non dpcm, l’attuazione delle leggi, l’utilizzo della protezione civile per l’emergenza sanitaria, con Faraone tutto il tema del piano shock e delle infrastrutture”.

Si allarga il fronte del sì ad un governo firmato Mario Draghi. Dubbi da Leu, Renzi esprime pieno appoggio a Draghi: nelle sue mani il Recovery Fund è al sicuro, dice il leader di Italia Viva, ma, come per magia, la parola ‘Mes’ sembra scomparsa dal suo vocabolario. Ed è proprio sul Meccanismo europeo di stabilità che si è innescata la crisi del governo Conte II.

“Grande” Matteo Renzi! Come al solito ha sottolineato una realtà di per se stessa evidente. In Italia non si è più in grado di fare politica e di fare riforme. Abbiamo una produzione lenta che è incentrata sul ricatto politico; non siamo in grado di amministrare un’emergenza: politica, economica o sociale; senza dover chiamare un governo tecnico.

Questo incidente politico, servirà a pensare ad un nuovo assetto futuro e a qualche rivoluzione di forma e di strutture che ci permetterebbero di fare bene, anche in piena emergenza. Gli errori e i limiti del nostro sistema sono sotto gli occhi di tutti, serve un svolta!

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