Home In evidenza Dal primo Earth Day del 70′ alla rivoluzione climatica odierna, i leader mondiali si “uniscono”

Dal primo Earth Day del 70′ alla rivoluzione climatica odierna, i leader mondiali si “uniscono”

by Freelance

Di Eugenio Magnoli

L’Earth Day, un evento per aumentare la consapevolezza del pubblico sui problemi ambientali del mondo, viene celebrato negli Stati Uniti per la prima volta il 22 aprile 1970. Milioni di americani, inclusi studenti di migliaia di college e università, hanno partecipato a manifestazioni, marce e programmi educativi in ​​tutto il paese.

La Giornata della Terra è nata da un’idea del senatore Gaylord Nelson del Wisconsin, un convinto ambientalista che sperava di fornire unità al movimento ambientalista di base e aumentare la consapevolezza ecologica. “L’obiettivo era quello di ottenere una dimostrazione nazionale di preoccupazione per l’ambiente così ampia da scuotere l’establishment politico dal suo letargo”, ha detto il senatore Nelson, “e, infine, imporre permanentemente la questione nell’agenda politica nazionale”.

La pubblicazione del 1962 del libro Silent Spring di Rachel Carson – sugli effetti dei pesticidi – è spesso citata come l’inizio del moderno movimento ambientalista negli Stati Uniti Sostenibilità, alimentazione biologica e il movimento “ritorno alla terra” hanno continuato a guadagnare forza per tutti gli anni ’60.

La prima Giornata della Terra ha effettivamente aumentato la consapevolezza ambientale in America e nel luglio del 1970 l’Agenzia per la protezione ambientale è stata istituita con un ordine esecutivo speciale per regolare e applicare la legislazione nazionale sull’inquinamento. L’Earth Day ha anche portato all’approvazione degli atti sull’acqua pulita e sulle specie minacciate di estinzione.

Il 22 aprile 1990, il 20 ° anniversario della Giornata della Terra, più di 200 milioni di persone in 141 paesi hanno partecipato alle celebrazioni della Giornata della Terra. Il senatore Nelson è stato insignito della medaglia presidenziale della libertà dal presidente Clinton.

La Giornata della Terra è stata celebrata in giorni diversi da diversi gruppi a livello internazionale. Le Nazioni Unite lo celebrano ufficialmente nell’equinozio di primavera, che di solito si verifica intorno al 21 marzo. La Giornata della Terra 2021, il 51° anniversario, si celebra il 22 aprile. Dopo più di mezzo secolo, oggi più che mai è vivo il dibattito sulla salvaguardia e la cura della Terra, che fino all’eventuale colonizzazione di Marte rimane l’unica casa e ambiente ottimale e conosciuto per il prosperare della vita e della nostra razza.

Per celebrare l’anniversario di questa presa di coscienza, hanno preso parola parecchi leader mondiali.

“Innanzitutto voglio ringraziare il presidente Biden”. Il suo è “un totale cambio” di politica sull’ambiente “e abbiamo fiducia sul fatto che insieme possiamo vincere questa sfida”. Lo dice il premier Mario Draghi intervenendo al summit sul Clima. Dobbiamo invertire la rotta’ delle politiche climatiche e nell’elaborazione dei target. E ‘farlo subito’, ha poi dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi.

L’azzardo più grande è quello di Biden; il presidente degli Stati Uniti infatti ha annunciato che ridurranno “del 50% le emissioni di gas serra entro la prossima decade”, cioè il 2030 rispetto ai livelli del 2005, “questo è quello che voglio fare”, ha detto aprendo il summit sul clima e confermando l’annuncio della Casa Bianca. “Per combattere i cambiamenti climatici, tenendo il riscaldamento globale entro la soglia di 1,5 gradi C, non ci resta molto tempo, ma dobbiamo farlo, non abbiamo scelta. E dobbiamo farlo insieme”. E’ questo l’appello di Draghi che ancora una volta mira all’unione da parte di tutti gli stati.

Biden, nel suo breve discorso in cui ha ringraziato i capi di Stato e di governo che hanno risposto al suo invito, ha più volte ribadito che “per garantire un futuro migliore per le future generazioni negli Stati Uniti come nel resto del mondo bisogna agire, e farlo rapidamente, e la collaborazione è essenziale”. Non è solo una “sfida ambiziosa”, ma anche “un’opportunità per creare posti di lavoro, e per questo stiamo investendo”.

Biden ha assicurato “infrastrutture per potenziare la produzione di energie pulite” di comune accordo con la scienza, “che non si può negare. “Abbiamo 500.000 stazioni per ricaricare i veicoli elettrici in tutto il paese – aggiunge il presidente degli Usa – non basta lavorare per un’economia prospera ma anche giusta, pulita e sostenibile. L’America rappresenta il 15% delle emissioni, e credo che noi che rappresentiamo le maggiori economie mondiali, dobbiamo dare il massimo. Il benessere delle persone e la forza delle nostre economie dipenderà dalle decisioni che sapremo mettere in atto ora. Gli i scienziati ci dicono che questo è il decennio decisivo in cui dobbiamo prendere decisioni che possono evitare le peggiori conseguenze della crisi climatica”, ha detto Biden, che sottolinea quanto siamo vulnerabili a questo problema e soprattutto che nessuno può farcela da solo, tutti devono fare la propria parte. “Soprattutto quelli che rappresentano le maggiori economie devono farsi avanti ed adottare misure ambiziose”.

Anche Xi Jinping, leader cinese, non vuole essere da meno e dice che tutti insieme “dobbiamo impegnarci per uno sviluppo verde, per un’economia sostenibile per le future generazioni. Questa è la via per rafforzare la produttività. E i Paesi in via di sviluppo devono accrescere le loro ambizioni. Siamo impegnati sul multilateralismo, e abbiamo responsabilità comuni e differenziate allo stesso tempo”, prosegue Xi, sottolineando come il progetto della Via della Seta “può contribuire a un maggiore benessere e a creare un mondo più pulito”. Il leader cinese ha poi ribadito che “La Cina sarà a emissioni zero entro il 2060”.

Anche il presidente russo Vladimir Putin risponde all’appello: “Lo sviluppo globale non deve essere solo verde ma anche sostenibile, in ogni senso. Dovrebbe andare a braccetto con la lotta alla povertà e alle disuguaglianze”. Il leader russo ha annunciato che potrebbe proporre un regime preferenziale per gli investimenti stranieri nell’energia pulita in Russia.

Ma non finisce qui, perché tutti, ma proprio tutti, si sono riuniti per questa rivoluzione. Anche Merkel (Germania), Macron (Francia), Modi (India), Trudeau (Canada), Johnson (Inghilterra), Bolsonaro (Brasile) e tanti altri. I leader, abbandonando le loro divergenze, si sono riuniti in questa battaglia in difesa dell’Ambiente.

Anche Papa Francesco interviene sul cambiamento climatico, con un appello rivolto a tutti i leader del mondo: “A tutti i leader del mondo affinché dicano sempre la verità alle persone, perché la gente sappia come proteggersi dalla distruzione del pianeta, come proteggere il pianeta dalla distruzione che molto spesso noi inneschiamo. Fratelli e sorelle, in questa commemorazione della Giornata della Terra, è sempre bene ricordare che le cose che da tempo ci diciamo reciprocamente, non devono cadere nell’oblio. Da tempo stiamo prendendo maggiormente coscienza che la natura merita di essere protetta, anche per il solo fatto che le interazioni umane con la biodiversità di Dio devono avvenire con la massima attenzione e con rispetto: prendersi cura della biodiversità, prendersi cura della natura. E tutto ciò in questa pandemia lo abbiamo imparato molto di più. Questa pandemia ci ha pure mostrato che cosa avviene quando il mondo si ferma, fa una pausa, anche se per pochi mesi. E l’impatto che ciò ha sulla natura e sul cambiamento climatico, con una forza, in un modo tristemente positivo no? In altre parole, fa male. E questo ci dimostra che la natura globale ha bisogno delle nostre vite su questo pianeta. Ci coinvolge tutti, sebbene in molteplici forme, diverse e inequivocabili; e così ci insegna anche di più su quello che dobbiamo fare per creare un pianeta giusto, equo, sicuro dal punto di vista ambientale.

“In sintesi – prosegue Francesco – la pandemia del Covid ci ha insegnato questa interdipendenza, questo condividere il pianeta. Ed entrambe le catastrofi globali, il Covid e il clima, dimostrano che non abbiamo più tempo per aspettare. Che il tempo ci incalza e che, come il Covid-19 ci ha insegnato, sì abbiamo i mezzi per affrontare la sfida. Abbiamo i mezzi. E’ il momento di agire, siamo al limite. Vorrei ripetere un detto antico, spagnolo: ‘Dio perdona sempre, noi uomini perdoniamo di tanto in tanto, la natura non perdona più’. E quando s’innesca questa distruzione della natura è molto difficile frenarla. Ma siamo ancora in tempo. E saremo più resilienti se lavoreremo insieme invece di farlo da soli. L’avversità che stiamo vivendo con la pandemia, e che avvertiamo già nel cambiamento climatico, ci deve spronare, ci deve spingere all’innovazione, all’invenzione, a cercare cammini nuovi. Da una crisi non si esce uguali, usciamo migliori o peggiori. Questa è la sfida, e se non usciamo migliori percorriamo un cammino di autodistruzione. Che tutti voi, anch’io mi unisco a voi, (ci uniamo) a un appello a tutti i leader del mondo affinché agiscano con coraggio, operino con giustizia e dicano sempre la verità alle persone, perché la gente sappia come proteggersi dalla distruzione del pianeta, come proteggere il pianeta dalla distruzione che molto spesso noi inneschiamo. Grazie per quello che fate, grazie per le buone intenzioni, grazie per esservi riuniti. E auguri a tutti”. Bravi tutti quanti. Buona giornata della terra e ci auguriamo realmente che alle belle parole seguano i fatti, non per noi ma per la Terra. La casa di noi tutti.

L’uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile. Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando. Cit. Hubert Reeves.

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