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Cdm: Nuovo Dl covid, rimane acceso il dibattito sul coprifuoco

by Redazione

Il nuovo Dl del coronavirus, che sarà valido dal 26/4 al 31/7, è alle porte. Resta ancora da raggiungere un compromesso riguardante il coprifuoco, tema centrale del nuovo Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi. Il governo è deciso a mantenerlo fino alle 22, mentre le Regioni chideno di spostarlo alle 23.

Dal prossimo decreto torneranno le zone gialle, in molti torneranno a scuola e potranno riprendere molte attività all’aperto. “Penso che oltre 11 regioni passeranno al giallo”, sostiene il ministro Gelmini. Arriva la “carta verde” per gli spostamenti tra le Regioni: chi la falsifica rischierà il carcere, l’ennesima assurdità atta non proprio a facilitarci la vita.

Ma finalmente una buona notizia, riapriranno con gradualità ristoranti e spettacoli. Forse anticipata la riapertura di fiere e parchi. Pressing per le palestre. Ma per il governo c’è una forte pressione di alcuni partiti che chiedono un’ora in più in vista della riapertura dei ristoranti e locali anche a cena. Tra questi troviamo Lega, Italia viva e Forza Italia.

Ma non ci sono azzardi da parte del governo che predilige la via della prudenza. Nella bozza di decreto circolata ieri non vi era alcun riferimento esplicito. Proprio oggi il fronte dei favorevoli fa pressione e torna ad incalzare l’esecutivo: in prima fila le Regioni, con il presidente Massimiliano Fedriga che spiega: “Sul coprifuoco c’è un’interlocuzione con il governo. La Conferenza delle Regioni propone, misura assolutamente responsabile, l’ampliamento di un’ora, fino alle 23, per permettere alle attività, nei limiti delle regole, di avere un minimo di respiro”.

La Lega di Salvini però non ci sta, e qualora non ci fosse una modifica sull’orario del coprifuoco, si dice pronto a dire ‘no’ al decreto. Salvini riferisce di aver “scritto a Draghi” e “mi auguro prima del Consiglio dei ministri si arrivi a una soluzione di buon senso”.

Anche dal Cts tengono a precisare che: conservare il limite del coprifuoco alle 22 non è un’indicazione del Comitato tecnico-scientifico, che non è stato mai consultato su questo specifico aspetto, “è sempre stata una decisione politica”. “In realtà – si spiega – noi del coprifuoco non abbiamo mai parlato”.

Anche Forza Italia fa eco a Salvini che parla di “proposta ragionevole, che non comporta rischi maggiori dal punto di vista sanitario e va incontro alle richieste dei ristoratori. Un’ora in più consentirebbe infatti sia i doppi turni che il necessario distanziamento”, spiega la capogruppo azzurra Anna Maria Bernini.

Ma non pare ci sia una linea uniforme in Forza Italia che si contraddice mostrando prudenza, tramite la dichiarazione della ministra azzurra per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini. “Credo che ci debba essere una gradualità – dice la ministra – non c’è un partito delle aperture e quello delle chiusure. Dobbiamo essere tutti contro il virus. C’è la volontà di allentare le misure senza consentire al virus di ripartire”.

Anche il ministro pentastellato Stefano Patuanelli usa la linea più prudente dicendo che “in Cdm non ci sarà la discussione sul coprifuoco che rimarrà alle 22”. Pure Leu si dice contrario a un allungamento dell’orario e invita “la destra a smetterla di giocare al più uno sulla pelle delle persone”.

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