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Ambasciatore Attanasio e Iacovacci uccisi per fame

by Romano Franco

Ad un anno dal terribile attentato che uccise l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci emergono nuovi dettagli di quel infausto giorno.

Secondo quanto emerge dalla Procura di Roma, i due italiani sarebbero stati “uccisi per 50 mila dollari“.

Il convoglio su cui viaggiavano l’ambasciatore e il carabiniere venne fermato lungo una delle strade del Virunga National Park.

Dopo aver dettato la “liberazione in cambio di una somma di denaro“, i sequestratori vedendo che i presenti non disponevano di tale cifra avevano deciso di sequestrare i due italiani con lo scopo di estorcere denaro. Ma qualcosa è andato storto e quel rapimento si è trasformato in una mattanza.

Intanto, si è conclusa l’inchiesta a carico di Rocco Leone, vicedirettore del Pam, il programma alimentare dell’Onu, e del suo collaboratore Mansour Rwagaza.

L’accusa è di omicidio colposo per non avere rispettato i protocolli di sicurezza nella preparazione della missione di Attanasio.

Ma la ricostruzione dei fatti la fa proprio Rocco Leone, che dice: “Ho dato tutto quello che avevo, 300-400 dollari e il mio telefonino. Anche l’ambasciatore ha cominciato a togliersi le cose che aveva indosso, sicuramente il portafogli e forse l’orologio – ha spiegato agli inquirenti -. Ho detto a Iacovacci di stare calmo e di non prendere la pistola, forse anche l’ambasciatore gli ha detto la stessa cosa”.

Rwagaza ha raccontato che i banditi “hanno intimato di consegnare i soldi. Volevano 50 mila dollari, altrimenti ci avrebbero portati nella foresta e poi avrebbero chiesto un riscatto. Dovevamo cooperare per evitare che fossimo sparati”, dice Leone.

“Le affermazioni contenute negli atti sono vecchie dichiarazioni raccolte dai carabinieri del Ros quando a febbraio dello scorso anno sono andati a Kinshasa”, dice Salvatore Attanasio, padre di Luca.

“L’inchiesta – prosegue il padre – non si può dire che sia chiusa anche perché i Ros devono ritornare in Congo. Inoltre vorrei far notare che gli indagati hanno fornito varie versioni e poi non tornano i conti. Gli arrestati del blitz in Congo parlano di un milione di dollari quale entità della richiesta del riscatto, Rwaghaza di 50 mila. Chi mente?” conclude Attanasio senior.

Secondo una prima ricostruzione i banditi avrebbero sparato colpi di arma da fuoco contro la prima autovettura del convoglio, a bordo della quale viaggiavano le vittime.

La prima vittima fu l’autista del World Food Programme, Mustapha Milambo, poi, in seguito, l’ambasciatore Attanasio e il carabiniere Iacovacci vennero prelevati dal mezzo e portati con gli altri nella foresta.

All’arrivo delle forze locali i banditi avrebbero sparato al carabiniere e, in maniera fortuita , è morto anche il diplomatico.

InfoAfrica scrisse sulla vicenda: “I membri del convoglio, sette persone compreso l’ambasciatore Luca Attanasio, sono stati portati nella foresta dagli assalitori, che hanno parlato in lingua kinyarwanda, prima di essere uccisi dagli stessi aggressori durante uno scontro a fuoco con le guardie forestali di pattuglia nella zona sostenute dai militari delle forze armate congolesi”.

Le indagini sono svolte dal Programma alimentare mondiale (WFP), dalla Procura di Roma e da quella congolese.

Il Congo è una delle regioni più ricche al mondo. In particolare, il Parco Nazionale dei Virunga, situato nell’Est della Repubblica democratica del Congo, spesso teatro di sanguinosi attacchi, è patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1979 ed è in pericolo dal 1994. Si tratta di un luogo unico per la ricchezza della biodiversità e rifugio delle ultime specie di gorilla di montagna.

La guerra che ha piegato la regione rendendola instabile è uno spazio di di 7.800 km² che ospita importanti popolazioni di elefanti, ippopotami, okapi e scimpanzé. Il territorio è diventato base logistica di gruppi armati che minacciano il futuro dell’area più antica e protetta dell’Africa.

L’omicidio dei due italiani e dell’autista è stato un duro colpo per il Paese, ma non è nulla se paragonata alla tragedia che si consuma in Congo da anni dove ignoranza e corruzione regnano sovrane.

Milioni di persone e di bambini vengono martoriati e affamati dai governi occidentali, rappresentati proprio dal povero Attanasio.

La violenza non è mai giustificata, da ovunque la si guardi, ma, credere di trovare oggi il vero colpevole della tragedia rappresenta uno specchietto per le allodole abbagliante.

I veri assassini e carnefici sono altri: coloro che affamano e corrompono regioni ricche come il Congo per sfruttare ignoranza e malumori e per giustificare in qualche modo la loro presenza lì. Una scusa come un’altra per mandare avanti i loro interessi sporchi di sangue.

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