Home In evidenza L’Italia, un mare di etnie e di isole linguistiche

L’Italia, un mare di etnie e di isole linguistiche

by Nicola Comparato

Molto spesso capita, soprattutto sui social o magari al bar, di imbattersi in commenti del tipo: “Prima gli italiani”. Nulla di male infondo, ogni persona ha il diritto di esprimere il proprio pensiero. Ciò che in realtà mi secca è la scarsa conoscenza delle minoranze etniche e linguistiche che popolano lo stivale.

Popoli che, da centinaia di anni, sono una presenza fissa nel nostro amato Belpaese, italiani al 100%, con diritto di voto, perfettamente integrati e che rappresentano al pari degli altri una parte affascinante della storia italiana. Ci sono gli Arbereshe, gli albanesi d’Italia, presenti dall’Abruzzo alla Sicilia, giunti in Italia 500 anni fa, (che oltre all’italiano parlano una lingua propria chiamata Toske, un dialetto diffuso nel sud dell’Albania), che hanno mantenuto nel tempo usanze e costumi.

A questi si aggiungono i grecanici, parlanti un greco antico denominato Griko e presenti nella Grecia Salentina e nella regione calabrese della Bovesia. E come non citare i Caminanti siciliani di Noto, (che qualcuno considera imparentati con i Rom), i Gallo Italici di Basilicata presenti nella provincia di Potenza, i croati molisani, gli occitani presenti in Piemonte, Liguria e in Calabria, qui più precisamente a Guardia Piemontese in provincia di Cosenza.

E possiamo inoltre ricordare le più conosciute minoranze di lingua germanica e francese presenti nel nord Italia in Alto Adige, Piemonte e Valle d’Aosta. E poi i ladini, i Franco/Provenzali, i catalani in Sardegna, gli sloveni, i friulani, per non parlare poi degli ebrei, che hanno il primato assoluto di religione più antica sul suolo italiano. L’elenco potrebbe non finire mai e mi scuso se dimentico qualcuno.

Ma andiamo avanti… Ed ora….Per finire, ultimo, ma non ultimo, il popolo Rom. Un popolo troppe volte odiato e giudicato, perché poco conosciuto. Siamo abituati a chiamarli zingari, senza sapere che è un termine offensivo che in realtà è l’equivalente della parola schiavo.

I Rom, parlanti un idioma indoeuropeo derivato probabilmente dal Sanscrito e chiamato Romaní, non provengono dall’ Europa dell’Est o dai Balcani come siamo abituati a credere. In realtà sono originari di una regione situata tra gli attuali stati di India e Pakistan.

Non sono nomadi per vocazione, ma le guerre e le persecuzioni nella storia li hanno costretti a fuggire e a spostarsi in giro per il mondo. In Italia sono presenti da secoli e da noi i principali gruppi sono suddivisi tra Rom e Sinti. Circa l’80% di loro è cittadino italiano e solo una piccolissima percentuale, fuggita perlopiù dai paesi della Ex Jugoslavia, vive nei cosiddetti “campi nomadi”.

A quanto pare qualcuno forse non lo sa, ma la nostra amata terra è un vero e proprio mare di storia, popoli, culture, minoranze etniche e linguistiche. Che dire…. Prima gli italiani? No. Prima l’Italia dei popoli. Avanti!

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