Home Economia Il Parlamento boccia la patrimoniale senza dare una ‘reale’ spiegazione

Il Parlamento boccia la patrimoniale senza dare una ‘reale’ spiegazione

by Rosario Sorace

Hanno trovato un ostacolo banale per bloccare in commissione Bilancio della Camera la proposta di patrimoniale che in primis i deputati Fratoianni e Orfini hanno presentato insieme ad un gruppo di parlamentari di Leu e Pd poiché, udite udite!, non garantirebbe le coperture necessarie.

Quindi, morale della favola, non ha avuto il via libera della commissione Bilancio della Camera l’emendamento presentato da un gruppo di parlamentari di Leu e del Pd per introdurre un’imposta patrimoniale sulle ricchezze superiori ai 500mila euro.

Secondo la Commissione, l’ipotesi di modifica della legge di bilancio è inammissibile “carenza o inidoneità della compensazione”, cioè per mancanza di coperture. L’emendamento prevede infatti, da un lato l’introduzione di un prelievo progressivo a partire dallo 0,2% sui patrimoni di oltre mezzo milione, ma, nello stesso tempo prevede l’abolizione dell’Imu sulle seconde case e dei bolli sui depositi bancari e i dossier titoli.

Per il 2021, invece, la proposta di modifica prevede un’aliquota del 3% per i patrimoni superiori al miliardo di euro. Inoltre, l’emendamento prevede per i patrimoni all’estero “suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia”, multe che vanno dal 3% al 15% dell’importo non dichiarato.

Secondo gli estensori dell’emendamento nella gran parte dei casi persone con ricchezze tra 500mila e un milione di euro andrebbero alla fine a risparmiare.

“Ci sembra incredibile che un’imposta che garantisca un maggior gettito venga respinta con questa motivazione. Per questo faremo ricorso contro questa decisione e ci aspettiamo una spiegazione, numeri alla mano, del perché questo sia accaduto” affermano in una dichiarazione congiunta i due parlamentari Nicola Fratoianni e Matteo Orfini primi firmatari dell’emendamento.

“Intanto rileviamo con un sorriso, affermano i due deputati, che tutti coloro che ci hanno accusato in questi giorni di voler mettere le mani nelle tasche degli italiani dovrebbero chiedere scusa: diventa evidente e chiaro che la nostra proposta restituisce molto proprio a lavoratori e ceto medio. Ad ogni modo qualora questa incredibile decisione fosse confermata – concludono Fratoianni ed Orfini – ripresenteremo l’emendamento in Senato tenendo conto delle eventuali obiezioni”.

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