L’attuale missione della NASA è di far atterrare gli esseri umani su Marte entro il 2033. Diversi studi hanno dimostrato che è possibile produrre H2 (idrogeno) e O2 (ossigeno) ultrapuri da salamoia regolitica marziana in fase liquida a − 36 ° C.
Lo indicano i dati della missione Phoenix della Nasa, pubblicati sulla rivista dell’Accademia Nazionale delle Scienze americana (Pnas). Dopo essere stata lanciata il 4 agosto del 2007, la sonda spaziale Phoenix, è atterrata nei pressi della calotta polare settentrionale del pianeta, una regione con molto ghiaccio.
Dopo aver perforato la superficie ghiacciata per diversi mesi, col suo braccio robotico, ha effettuato i suoi studi sulla presenza di acqua e sulla possibilità di sostentamento della vita.
E poi la scoperta sensazionale, su Marte è stato trovato un ciclo di acqua e di massa ghiacciata al di sotto della sua superficie. E sulla superficie stessa sono stati trovati sali, come il perclorato di magnesio, che abbassano il punto di congelamento dell’acqua, permettendo la presenza allo stato liquido, sia in superficie che appena al di sotto del suolo marziano, di una soluzione ricca di sali.
Una specie di brina liquida che può essere sottoposta al processo chimico di elettrolisi, per produrre idrogeno e ossigeno. Da utilizzare, concludono, come combustibili o per sostenere la vita in future missioni umane su Marte.
Data l’osservazione da parte di Phoenix di un ciclo dell’acqua attivo su Marte e l’ampia presenza di sali di perclorato che deprimono il punto di congelamento dell’acqua a -60 ° C, si ipotizza che sarà possibile disporre di supporto vitale e la produzione di carburante per future missioni umane su Marte.
Il ciclo attivo dell’acqua marziana, cioè la presenza di una falda freatica poco profonda e di perclorati solubili nella regolite marziana, consente la produzione simultanea di combustibile idrogeno e ossigeno di supporto vitale su Marte attraverso l’elettrolisi della salamoia perclorato.
L’elettrolizzatore di salamoia perclorato che opera in condizioni di superficie marziana simulate produce 25 volte la quantità di ossigeno prodotta dall’esperimento di utilizzo delle risorse in situ dell’ossigeno di Marte dalla missione Mars 2020 della NASA.
Questo lavoro fornisce un percorso aggiuntivo per aiutare la NASA ad adempiere al suo mandato di far atterrare gli esseri umani su Marte entro il 2033.