Giuseppe “Tarzan” Catter, partigiano combattente, nato in Provincia di Cuneo nel 1923, Giuseppe di mestiere faceva l’orologiaio. Si unì ai partigiani con il nome di battaglia di “Tarzan”. A 21 anni, nel 1944, è stato catturato dai fascisti sul Colle San Bartolomeo, nelle Alpi Liguri. Fu portato ad Aurigo (IM) e torturato affinché parlasse. Tarzan non parlò e venne ammazzato. A lui, eroe partigiano e Medaglia al Valore, fu intitolata la sua Brigata combattente.
Amilcare “Taro” Debar, partigiano combattente, nato a Frossasco nel 1927, aveva sedici anni quando entrò come staffetta, nelle Formazioni Garibaldi. Sfuggito alla fucilazione, raggiunse le Langhe, dove divenne Partigiano combattente con il nome di “Corsaro” nella 48° Bgt. Garibaldi “Dante Di Nanni”, partecipando alla Liberazione di Torino. Taro ricevette il diploma di partigiano dalle mani del Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Renato “Zulin” Mastini, martire di Vicenza, nato a Copparo (FE) nel 1924, svolge l’attività di spettacolo viaggiante. Nell’agosto del 1944 con il nome di battaglia “Zulin” entra a far parte nella seconda brigata “Damiano Chiesa” e partecipa ad azioni della “F. Sabatucci”. Viene fucilato a Vicenza l’undici novembre 1944.
Walter “Vampa” Catter, martire di Vicenza, nato a Francolino di Ferrara nel 1914, di professione circense, entra a far parte della seconda brigata “Damiano Chiesa” con il nome di battaglia “Vampa”. Il 22 ottobre 1944 la Brigata Nera di Camposampiero irrompe nella sua campina e lo arresta insieme a Renato “Zulin” Mastini, Lino “Ercole” Festini e Silvio Paina. Viene fucilato a Vicenza l’undici novembre 1944.
Lino “Ercole” Festini, martire di Vicenza, nato a Milano nel 1916, di professione musicista-teatrante, entra a far parte della seconda brigata “Damiano Chiesa” con il nome di battaglia “Ercole”. Arrestato il 22 ottobre 1944, insieme agli altri tre Martiri sinti, viene incarcerato a Camposampiero (PD) e torturato dal famigerato fascista Nello Allegro. Viene fucilato a Vicenza l’undici novembre 1944.
Silvio Paina, martire di Vicenza, nato a Mossano (VI) nel 1902, di professione circense entra a far parte della seconda brigata “Damiano Chiesa” grazie al Zulin. Arrestato il 22 ottobre 1944. Insieme agli altri tre Martiri sinti dopo Camposampiero, fu trasferito a Piazzola sul Brenta, nei sotterranei di Villa Camerini trasformati in carcere, dove le SS proseguirono a torturarli. Torture alle quali prese parte anche il federale Vivarelli. Viene fucilato a Vicenza l’undici novembre 1944.
Giuseppe “Tzigari” Levakovich, partigiano combattente, nato a Bue in Istria nel 1902, partecipa alla Guerra in Etiopia. Ritorna in Italia, ma la sua famiglia, in quanto rom, è internata a Mangone (CS). Nell’estate del 1944 sua moglie Vilma viene arrestata e inviata nel campo di concentramento a Dachau. Lui riesce a fuggire ed entra a far parte della brigata “Osoppo” con il nome di battaglia Tzigari. History Channel ha realizzato un documentario.
Vittorio “Spatzo” Mayer Pasquale, partigiano combattente, nato a Appiano sulla Strada del Vino (BZ) nel 1927, poeta e musicista. La sua famiglia viene braccata dai fascisti perché sinti, la madre Giovanna con la sorella Edvige vengono arrestate e uccise nel campo di concentramento di Bolzano. Riesce a salvarsi nascondendo la sua appartenenza alla Comunità sinta estrekárja bolzanina e si unisce, diciassettenne, ai partigiani in Val di Non con il nome di battaglia di Spatzo, passero in lingua sinta.
Giacomo Sacco, partigiano combattente. Giacomo racconta: “Mi catturarono con altre 17 persone mentre andavo a manghel. Al passo del Turchino ci liberarono i partigiani. Decisi di rimanere con i partigiani, per partecipare alla liberazione di Genova e lottare contro i fascisti e nazisti, condividendo gli ideali dei partigiani. Fui l’unico sinto della brigata e fui usato come staffetta. Venni a conoscenza di un altro sinto combattente che era un capo, visto che guidava gli attacchi.”
Rubino Bonora, partigiano combattente. Ha combattuto nella Divisione “Nannetti” in Friuli Venezia Giulia
Mirko Levak, patriota. Scappato dal campo di concentramento si unisce ai partigiani in Istria e in Friuli Venezia Giulia.
Fioravante Lucchesi, partigiano combattente. Ha combattuto tra Modena e Bologna nella Divisione “Modena Armando”
Osiride Pevarello, patriota. Operò tra Padova e Vicenza.
Vittorio “Thulo” Reinhart, partigiano combattente. Operò in Piemonte nella zona di Alba in provincia di Cuneo.
Archilio Pietro “Balino” Gabrielli, patriota. Operò tra Vicenza e Belluno con il nome di “Piero”.
I Leoni di Breda Solini, gruppo combattente formato unicamente da sinti italiani, fuggiti dal campo di concentramento di Prignano sul Secchia (MO), operò nel mantovano.