Home Attualità L’Europa, impantanata per la crisi energetica cerca una svolta per il cambiamento climatico

L’Europa, impantanata per la crisi energetica cerca una svolta per il cambiamento climatico

by Freelance

Di Mirko Fallacia

Giovedì i ministri dell’ambiente dell’UE valuteranno i loro progressi nella negoziazione di una serie di nuove politiche sui cambiamenti climatici, con i paesi divisi sul fatto che l’aumento dei prezzi dell’energia debba accelerare o rallentare la loro agenda verde.

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il principale fornitore di gas d’Europa, ha messo l’UE sotto pressione e ha fatto cambiare rotta sull’abolizione dei combustibili fossili.

Quei piani, che secondo Bruxelles combatteranno il cambiamento climatico e aiuteranno a liberare i paesi dall’influenza di Mosca, includono una dozzina di leggi per ridurre le emissioni dell’industria, dei trasporti e del settore energetico.

Giovedì i ministri dei paesi dell’UE cercheranno di trovare vie d’uscita dai disaccordi su alcune delle proposte più controverse, che la maggioranza dei paesi dell’UE e il Parlamento europeo devono entrambi approvare.

In cima alla lista c’è un nuovo mercato del carbonio pianificato per imporre costi sulle emissioni di CO2 dei combustibili da trasporto e riscaldamento.

Un documento preparatorio della Francia, che presiede le riunioni dei ministri dell’UE fino a giugno, afferma che i paesi mantengono ancora “significative divergenze di opinione” su tale politica.

I ministri valuteranno i modi per “migliorare l’accettabilità di tale schema” o sostituirlo con altre misure di riduzione delle emissioni di CO2 se non è possibile trovare un accordo, viene scritto nel documento.

Il nuovo mercato del carbonio non entrerà in vigore fino al 2026, ma il dibattito sulla politica si è intensificato a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia negli ultimi mesi, poiché i governi hanno adottato misure di emergenza per aiutare i cittadini a sostenere l’aumento dei prezzi dei combustibili fossili.

La Svezia questa settimana ha dichiarato che taglierà temporaneamente la tassa sul carburante per aiutare a frenare l’impennata dei costi, mentre la Francia ha offerto agli automobilisti uno sconto sulla benzina.

Alcuni paesi e legislatori dell’UE si sono opposti da tempo al nuovo mercato del carbonio, che secondo loro potrebbe aumentare le bollette energetiche se i fornitori di carburante trasferissero i costi della CO2 ai consumatori.

Altri affermano che il mercato è necessario per ridurre drasticamente le emissioni dei trasporti – che sono aumentate negli ultimi anni – e degli edifici europei ad alto consumo di energia, che, se non controllati, potrebbero far fallire gli obiettivi del cambiamento climatico.

La Commissione europea ha proposto di utilizzare le entrate del mercato per sostenere le famiglie a basso reddito e investire nel risparmio energetico e in altre misure per ridurre le bollette. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo…

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