Home Cronaca Ucciso dai russi un reporter americano: stampa internazionale sotto choc

Ucciso dai russi un reporter americano: stampa internazionale sotto choc

by Rosario Sorace

Un grave lutto per la stampa mondiale e per gli Stati Uniti, il fotocronista, Brent Renaud, è stato ucciso nella Regione di Kiev a Irpin sotto i colpi d’arma da fuoco sparati dall’esercito russo.

Aveva 50 anni e il suo lavoro di reporter di guerra lo aveva portato in posti in cui ha narrato le storie di umanità sofferente e colpita da tragedie.

Era stato ad Haiti per il terremoto, poi aveva scritto sui disordini politici in Egitto e Libia. Il reporter freelance ha collaborato anche con il New York Times e gli è stata ritrovato anche un tesserino della testata americana.

Il giornale ha comunque fatto sapere che Renaud “non si trovava in missione in Ucraina per il quotidiano”. “Siamo profondamente rattristati dalla morte di Brent Renaud. Brent era un fotografo e un regista di talento che negli anni passati aveva collaborato con noi – si legge nel comunicato – Anche se aveva collaborato con il Nyt in passato (più recentemente nel 2015) non si trovava in missione per noi. Le prime informazioni riferiscono che lavorava per noi perché è stato trovato con il tesserino del giornale che gli era stato dato per una missione anni fa”.

Brent Renaud ha prodotto con il fratello Craig tra gli altri una produzione dal titolo “Surviving Haiti’s Earthquake: Children”,ed è stato anche vincitore del duPont-Columbia Award 2012, premiato insieme al progetto multimediale del New York Times “A Year at War” come un esempio di narrazione artistica e interattiva vissuta online.

Brent ha trascorso gli ultimi venti anni a produrre film e programmi televisivi con il fratello. I due fratelli erano famosi in America per aver riportato storie da diverse parti del mondo, che hanno raccontato la guerra in Iraq e in Afghanistan, i disordini politici in Egitto e in Libia, la lotta per Mosul, l’estremismo in Africa, la violenza dei cartelli in Messico e la crisi dei giovani rifugiati in America Centrale.

Tra l’altro recentemente il reporter aveva realizzato un lavoro sui Black Lives Matter per il Boston Globe dal titolo “Black Lives Matter in un paradiso per i suprematisti bianchi. La storia di una storica marcia di protesta in una piccola città dell’Arkansas”.

Renaud era insieme ad un altro giornalista, rimasto ferito al checkpoint e portato in ospedale, e secondo quanto riferito dal collega stavano “attraversando il primo ponte a Irpin con altri colleghi per filmare i rifugiati in fuga” quando “si è avvicinata un’auto che ci ha chiesto se volevamo andare con loro per passare il secondo ponte”.

Il giornalista ferito in Ospedale ha fatto riferimento ad un video e ha detto che , “abbiamo superato il checkpoint e ci hanno sparato contro. Brent è stato ferito e lo abbiamo dovuto lasciare indietro per fuggire. Sono stato portato qui da un’ambulanza. Ho visto che gli hanno sparato al collo, ma non so che fine abbia fatto”.

La Casa Bianca appresa la drammatica notizia l’ha definita “orribile e scioccante”. “L’ho appena appreso – ha affermato il Consigliere per la sicurezza Usa, Jake Sullivan, in una intervista al programma della Cbs, “Face the Nation” – mi consulterò con i miei colleghi, con gli ucraini, per determinare come sia accaduto, per poi misurare ed eseguire conseguenze appropriate”. “Seguiremo quest’ultimo sviluppo molto da vicino e risponderemo in modo proporzionale”.

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