Se le elezioni Regionali all’inizio del nuovo anno hanno rappresentato in fotocopia quelle nazionali di settembre diversamente non possiamo dire che non sia stato così nel richiamo amministrativo di Maggio preannunciato dal voto nella Regione Friulana: la maggioranza parlamentare che sorregge il Governo Meloni ha una sua consistenza anche nei livelli locali.
Si tratta naturalmente di uno spicchio parziale dell’elettorato italiano tuttavia esso, con il voto ha nuovamente confermato la tendenza, un fatto.
Il voto di chi vota, perché la percentuale degli astenuti se possibile, in particolare nei ballottaggi, resta alta o altissima, ma questo é il riflesso di una crisi democratica che sappiamo essere in corso e per la quale i rimedi posti non paiono affatto convincenti né di immediata applicazione (pensando ai tavoli di Riforma Costituzionale aperti dal nuovo Governo).
La crisi sta nell’opposizione, dove più che gli uomini e le donne (sono franate candidature eccellenti come per esempio la Sindaca uscente di Ancona) quel che manca é l’idea di un’omogeneità fondata sul pluralismo di posizioni che, pur tenendo conto delle singolarità, devono promuovere un’alternativa che sia meno scontata della semplice ammucchiata contro “le destre”.
Esso, pur sempre comune denominatore, tuttavia presenta dei limiti quando si tratta di aggregare forze e consenso per promuovere delle scelte pubbliche fondamentali per i cittadini.
E quello che é sempre stato una caratteristica fondamentale delle forze di sinistra, persino all’epoca in cui governavano assieme PCI e PSI, ovvero la capacità di Governo locale sembra essere mano a mano sfiorita per lasciar posto al pragmatismo della destra, ora estrema ora moderata, che propone uno schema ben definito di Governo.
E d’altronde se è vero che in tre mesi la opposizione del Partito Democratico non ha indicato il proprio schema di riferimento é altrettanto vero che esso non è stato ricercato lasciando alle istanze locali, il più delle volte diviso e confuso sul da farsi, il compito di sbrigare la pratica amministrativa.
E dove questo é stato fatto, ovvero il fai da te localistico, il risultato ha premiato questa scelta; paradigmatico il caso di Vicenza ma anche di Brescia dove tutto é ruotato attorno ai candidati prescelti e non alle logiche del Partito dominante (pd) o della coalizione.
C’è tuttavia una richiesta generalizzata di stabilità e ordine, ed è questo quello che offre il Governo meloniano.
Anzi, si può quasi dire che il voto amministrativo sia stato più una specie di incoraggiamento per quello che l’esecutivo possa fare piuttosto che un’espressione di condivisione di ciò che esso sta facendo.
Per riaprire un ciclo nuovo è necessario ridurre le distanze fra le espressioni politiche che si oppongono alla nuova destra, cercare il maxmin di condivisione programmatica.
Esso non sarà possibile nell’anno pre-elettorale dove si vota con la proporzionale. La concorrenza sarà ancora spietata nello stesso campo. Occorre attendere.
Mi corre l’obbligo di esporre un pensiero sulla presenza socialista. Mi pare sia stata insufficiente e che ci siano indubbiamente dei problemi di ordine organizzativo. Mi auguro si possa correggere dove è necessario farlo ed incoraggiare chi non si è perso d’animo, anche se mi rendo conto che sia difficile.
Chi si è battuto sotto le nostre insegne e lo ha fatto con passione e abnegazione conoscendo il possibile esito scontato negativo non può che essere ringraziato.
Una grande tradizione amministrativa di questo paese tuttavia va recuperata ed è messa in condizioni di rappresentare un’alternativa moderna ed al passo con i tempi non avendo paura di contaminarsi con altre esperienze purché sul terreno giusto in un quadro di alleanza con le forze di progresso.
Chi si attarda nel sostenere alleanze o schieramenti che configgono non solo con la storia ma anche con l’analisi attuale di ciò che comporterebbe un dominio prolungato in Italia ed in Europa delle forze conservatrici e reazionarie commette un errore ed anche una frode quando lo fa nel nome della nostra nobile tradizione che merita un futuro sicuramente migliore del presente.