La sanità e la salute in Italia sono diventate un lusso per pochi. Solo i più abbienti hanno accesso alle migliori cure.
A sottolineare questo paradossale aspetto della Sanità “pubblica” sono Sinistra Italiana e Verdi.
Negli ultimi anni il sistema sanitario nazionale sta venendo meno alla sua missione fondamentale, cioè: garantire un diritto alla salute e cure eccellenti a tutti.
Bonelli e Fratoianni chiedono di aumentare il fondo sanitario a dieci miliardi nei prossimi tre anni e puntano il dito contro la sanità privata.
La campagna elettorale, diventata una corsa a chi la spara più grossa, ora sta buttando un po’ di fumo negli occhi sulla crisi energetica ma pare si sia scordata della crisi sanitaria.
Le strutture pubbliche in Italia sono vecchie e obsolete e, nonostante l’incredibile mole di denaro nei confronti dei privati, non tutte le strutture garantiscono un servizio a basso costo per il cittadino.
Il decreto per la semplificazione approvato dal governo (D.L 21 giugno 2022, n. 73) sposta ulteriori guadagni nelle tasche dei privati. Infatti, l’esenzione IVA per le prestazioni sanitarie fino ad ora era solo per quelle rese dai professionisti sanitari e dalle strutture pubbliche e convenzionate. Con il decreto appena approvato l’esenzione si estende anche alle strutture private e l’Iva viene ridotta dal 22% al 10%.
Gli ospedali privati, a differenza di quelli pubblici, sono strutturati per fare soldi; e per fare più introiti, molto spesso e volentieri, non garantiscono un servizio impeccabile e gratuito al contribuente.
E’ vero, il problema dell’Italia riguarda gli sprechi, sono molteplici le inchieste che coinvolgono la sanità pubblica, come i rapporti clientelari che formano il loro personale, ma per evitare ciò basterebbe introdurre norme più stringenti e più punitive nei confronti dei malfattori.
Purtroppo però ogni scusa è buona in Italia per agevolare furbetti e privati e, nel frattempo, la Salute in Italia è diventata un lusso per l’élite.