Sono ore difficili per l’Italia e gli italiani che stanno passando le ultime settimane destandosi dall’incubo chiamato SARS-CoV-2, alias Coronavirus, che infiniti morti e feriti “inflisse alla razza umana”.
E per paura che i timori finiscano, ecco che la destra più estrema si prepara come sempre a creare nuovi nemici e nuove paure da instillare nella gente e da poter cavalcare, tanto da distrarre i cittadini dai problemi più urgenti e dalle mancanze più visibili; magari la pochezza di contenuti coi quali la politica odierna ci ha condannati. Un virus mai estinto, nato con l’avvento della seconda Repubblica.
E così, dopo giorni di costante propaganda, del suo libro, messa in atto in tutti gli studi televisivi d’Italia, ecco che ritorna a parlare la “straripante” Giorgia Meloni. Proprio colei che evidenzia problemi e non fornisce soluzione alcuna, oggi, si ritrova a esporre un problema non da poco, a suo dire. “Se si continua a massacrare il nostro tessuto produttivo per favorire le multinazionali e i grandi agglomerati finanziari rischiamo che il Recovery diventi un investimento oneroso e sconveniente”, dice la Meloni.
E così, con una supercazzola degna del Conte Mascetti, instilla paure che fino a ieri non esistevano nelle menti degli italiani. E così aggiunge: “Un’operazione finanziaria di una portata simile ha senso se all’investimento corrisponde una congrua presenza nel management. Invece ora ci troviamo con la massiccia presenza di manager francesi in società controllate da Piazza Affari. Questo è un aspetto molto critico perché di fatto la gestione del debito nazionale passa in mano francese”.
Nessun problema se i soldi e i progetti del Recovery vengano gestiti interamente dai privati. Il nostro problema, a suo dire, sono i francesi. Quella del nemico oltre alpe è una strategia vecchia come il Cucco, ma sempre efficace. Chi siamo noi per giudicare?
Secondo la leader di Fdi “in nome dell’Europa e delle logiche del mercato unico vengono acquisiti asset strategici italiani e noi perdiamo la capacità di influenzarne le politiche di sviluppo che impattano direttamente sulla nostra economia e sul nostro paese. Mi aspetto che il ministro dell’Economia Franco intervenga assieme a Cdp per correggere questa evidente distorsione. Purtroppo il problema non è solo arginare la sempre più aggressiva campagna francese in Italia”, avverte la Meloni.
“I francesi già dagli anni 90 si sono dotati di una vera e propria ‘scuola di guerra economica’ dove si forma gran parte della classe dirigente nazionale e dove vengono costantemente monitorati gli equilibri economici in Europa e nel mondo. I francesi sanno molto bene quello che noi in tutti questi anni non abbiamo mai fatto: difendono i loro interessi. Se oggi subiamo una colonizzazione economica e finanziaria da parte dei transalpini è perché soprattutto nell’ultimo decennio abbiamo avuto governi accondiscendenti nei confronti di Parigi. L’unico modo per respingere le continue scalate francesi è dare agli italiani un governo che difenda i loro interessi e quello dell’Italia”.
“Lo Stato permette ad entità finanziarie estere di banchettare indisturbate sulle infrastrutture strategiche drenando risorse dall’economia reale, vessa famiglie e imprese riducendone sempre di più le libertà, come il famigerato ‘coprifuoco’, imposto con l’intento di educare il cittadino”, ha concluso.
E così, mettendo in evidenza parole come guerra, economia, famiglie, imprese e francesi; la prode Giorgia, svia l’attenzione dal reale problema del Recovery Fund, e cioè che verrà gestito interamente dai privati e non dalla P.A.. Non sarebbe questo un argomento da opposizione? O magari, le ruote unte fanno scivolare la “Angry” Giorgia su altri problemi?!
Chi lo sa! Nel frattempo creare paure ed evidenziare problemi, che fanno comodo, rimane la miglior strategia, per Fdi, per poter accaparrare consenso superficiale. Perché cambiare e offrire soluzioni? Le soluzioni sono impopolari, purtroppo per noi!
Ma non finisce qui, a fare eco alla “barzelletta bionda” della Garbatella, vi è Matteo Salvini, che, senza aver perso il minimo smalto da imbonitore, offre i suoi pacchetti formato “paura”, al popolo, continuando a marciare sul tema, quasi indistricabile ma sempre di moda, dell’immigrazione.
E così, ricordando a tutti dell’invasione dell’uomo nero che avviene oltre confine, dice: “Con milioni di Italiani in grave difficoltà, bloccare ingressi, sbarchi e sprechi è un dovere”. E’ strano come ogni qual volta che si cerca di intaccare i patrimoni dei super-ricchi e di finanziare le politiche giovanili Salvini reagisca in questo modo. Non era il paladino dei più deboli che si batteva per dare pari opportunità a tutti??
Evidentemente no. La Lega lotterà mai contro le diseguaglianze? O continuerà a favorire gli evasori fiscali?
Ai posteri l’ardua sentenza, nel frattempo Meloni e Salvini preparano i loro scenari da apocalisse per riuscire a guadagnare consenso con il loro mezzo più utilizzato: La Paura!