Home Attualità Intesa “primarie” in Sicilia tra M5Stelle, Pd e Sinistra per la scelta del presidente

Intesa “primarie” in Sicilia tra M5Stelle, Pd e Sinistra per la scelta del presidente

by Rosario Sorace

L’accordo in Sicilia per le prossime elezioni regionali tra M5Stelle, Pd e Sinistra è ormai quasi certo. Per la prima volta si dovrebbero tenere le primarie per la scelta del candidato Presidente della Regione.

Da Roma si è saputo che il 25 maggio vi è stato un incontro tra Conte, Letta con i rappresentanti dei partiti a livello regionale.

Si è trattato più che altro di ottenere l’approvazione di un’intesa già raggiunta a livello siciliano e anche se i vertici delle formazioni politiche manifestano cautela facendo sapere che è soltanto “un incontro interlocutorio” e che la consultazione unitaria con primarie “è solo una possibilità”, rimane comunque una svolta storica.

Bisogna comunque dire che tale possibilità di un metodo per trovare da parte M5s, Partito democratico e Sinistra il candidato governatore unitario si sperimenta per la prima volta in Sicilia.

Le Regionali in Sicilia si svolgeranno nel prossimo autunno e ora è stato reso noto l’avvenuto incontro tra il segretario Pd Enrico Letta, il leader M5s Giuseppe Conte, il capogruppo M5s all’Ars Nuccio Di Paola e il segretario del Pd siciliano Anthony Barbagallo.

Si è comunque precisato che “Nessuna decisione è stata assunta”, e che le primarie congiunte sono “una delle opzioni”.

Gli osservatori politici e gli addetti ai lavori convergono sull’idea che oramai l’intesa è cosa fatta, si dovrebbero decidere i dettagli con un minimo di regole e con un voto che si svolgerà sia in forma online sia con i gazebo nelle piazze.

Si prevede infatti la possibilità di registrarsi, mediante un’app (Skyvote), e si inserire il proprio documento d’identità.

Successivamente si dovrà indicare la modalità con cui si intende partecipare al voto e, quindi, se si vuole andare fisicamente in uno dei seggi che saranno allestiti nell’Isola.

Si dovrebbe poi votare verso il 16 di Luglio. Mentre per preparare questo appuntamento ci saranno almeno 12 confronti su temi vari tra i candidati che aspirano ad essere designati.

I pentastellati hanno insistito sul fatto che non siano chiamate” primarie” e con la solita logica del politichese puro vegano definite con un’espressione nuova e ad hoc.

Per quanto riguarda le candidature ci saranno una serie di regole che saranno stabilite e sottoscritte da Pd, M5s e Sinistra in cui i vari partecipanti dovranno firmare un’adesione che preveda che lo sconfitto si impegni a sostenere il candidato vincente e anche la novità che gli stessi “perdenti” presentino una lista civica in cui nel logo si fa riferimento al nome del candidato scelto dalla consultazione diretta; questo dovrebbe avvenire in almeno 5 delle 9 province siciliane.

In questo momento si stano già muovendo per essere candidati il Presidente della commissione Antimafia siciliana, Claudio Fava, mentre per i Cinque Stelle appare certa la candidatura del consigliere regionale Luigi Sunseri.

Quest’ultimo non sarà l’unico candidato del movimento guidato da Conte poiché si parla anche della disponibilità a candidarsi di Nuccio Di Paola, attuale capogruppo per il M5s all’Ars, e dovrebbe essere candidato Giancarlo Cancelleri anche se non ha ancora reso ufficiale questa intenzione.

Per quanto riguarda il Pd la candidata certa sarebbe Caterina Chinnici mentre ancora non è sicura la partecipazione dell’europarlamentare Pietro Bartolo.

Uno dei grandi artefici di questo nuovo scenario che si prospetta è il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo che dichiara con grande soddisfazione: “Una scelta popolare al passo con i tempi. La Sicilia diventa il primo posto dove Pd e M5s condividono una consultazione popolare: questa è già una vittoria politica per noi. A dimostrazione di una forte unità della coalizione”.

Mentre si associa a questo giudizio positivo anche Nuccio Di Paola, (M5Stelle). “Passo dopo passo – dice Di Paola – siamo vicini a un risultato che potrebbe essere utilizzato come modello per consultazioni future.

Alle ultime Regionali la partecipazione al voto è stata sotto il 50 per cento. Contiamo così di riportare alle urne molte persone che finora avevano scelto l’astensionismo”.

Infine, Claudio Fava afferma confermando la sua posizione favorevole a questa forma di consultazione che può frenare il grave fenomeno dell’astensionismo: “Avevamo individuato già più di un anno fa le primarie come metodo. In queste settimane abbiamo, finalmente, registrato la fine dei tatticismi. Un buon segnale per la Sicilia stanca del non governo di Musumeci e delle destre. Nei prossimi giorni il tavolo politico dell’intera coalizione definirà i dettagli e la data. Ribadiamo la volontà di chiudere prima del 19 luglio, trentennale della strage di Via D’Amelio. Data sacra per i siciliani”.

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