Di Mirko Fallacia
A seguito delle restrizioni imposte dai lockdown, i bambini trascorrendo più tempo online, spesso senza sorveglianza, sono più vulnerabili. Gli autori di abusi sessuali hanno approfittato della situazione per accedere a potenziali vittime. C’è stato anche un aumento degli incidenti di sextortion e del cyber-grooming, che consiste nel fare amicizia con un bambino online con l’obiettivo di commettere abusi sessuali.
Grazie alle tecnologie digitali, i criminali possono raggiungere i bambini tramite webcam, dispositivi connessi e chat room nei social media e nei videogiochi, rimanendo anonimi grazie a tecnologie come il cloud computing e il dark web. L’uso di tali tecnologie da parte dei trasgressori ha reso più difficile per le autorità preposte all’applicazione della legge rilevare, indagare e perseguire gli abusi sessuali su minori online.
Secondo il rapporto annuale della Internet Watch Foundation, i fornitori di servizi Internet in Europa sono diventati i più grandi host di materiale pedopornografico nel mondo.
Il 6 luglio il Parlamento europeo ha approvato norme temporanee che consentono ai fornitori di servizi di posta elettronica, chat e messaggistica basati sul web di rilevare, rimuovere e segnalare abusi sessuali su minori online su base volontaria, nonché di utilizzare tecnologie di scansione per rilevare il cyber grooming.
Il materiale online collegato agli abusi sessuali su minori potrebbe essere rilevato attraverso le cosiddette tecnologie di hashing che scansionano i contenuti, come immagini e video, mentre l’intelligenza artificiale potrebbe essere utilizzata per analizzare testi o dati sul traffico e rilevare l’adescamento online. Le comunicazioni audio sono escluse dalle regole.
Secondo il rapporto, il materiale dovrà essere elaborato utilizzando tecnologie meno invasive per la privacy e non sarà in grado di comprendere la sostanza del contenuto ma solo di rilevarne gli schemi. Le interazioni coperte dal segreto professionale, come quelle tra medici e pazienti, non subiranno interferenze.
Inoltre, quando non è stato rilevato alcun abuso sessuale su minori online, tutti i dati dovranno essere cancellati immediatamente dopo l’elaborazione e tutti i dati saranno cancellati in modo permanente entro tre mesi.
L’approvazione del regolamento segue un accordo informale con il Consiglio del 29 aprile 2021. La normativa si applicherà per un massimo di tre anni.