Di Ginevra Lestingi
I leader delle economie del G7 martedì hanno deciso di cercare modi per imporre un tetto massimo al prezzo del petrolio russo, superando gli interventi della Francia che avevano cercato uno schema mondiale.
Avendo raggiunto quel consenso generale sulla ricerca di opzioni per imporre il limite di prezzo alle esportazioni di Mosca, i membri del G7 dovranno ora lavorare ulteriormente sulle opzioni tecniche.
L’accordo, raggiunto nelle prime ore del terzo giorno del vertice del G7 allo Schloss Elmau nelle Alpi Bavaresi, fa seguito alla crescente frustrazione tra i paesi occidentali per il fatto che i loro embarghi sul petrolio russo abbiano avuto l’effetto controproducente di far salire il prezzo del greggio globale.
Ciò ha portato a una situazione in cui Mosca finisce per guadagnare più soldi per il suo forziere e in cui le fruizioni del mercato petrolifero aiutano a guidare l’inflazione incontrollata.
Gli Stati Uniti hanno spinto per affrontare il problema attraverso un tetto massimo, che potrebbe essere applicato revocando le sanzioni sull’assicurazione per le navi mercantili che trasportano petrolio russo in cambio di un accordo sui prezzi.
Secondo il piano statunitense discusso nei giorni precedenti, tali sanzioni sarebbero state revocate per i paesi che hanno accettato di acquistare solo petrolio russo a un prezzo massimo stabilito, creando un incentivo per far rispettare il prezzo massimo.
Più in generale, i paesi del G7 potrebbero usare il loro potere come un cartello utilizzato dagli acquirenti per spingere per un prezzo più basso.
Gli Stati Uniti e il Canada hanno vietato gli acquisti di petrolio russo e l’UE dovrebbe farlo entro la fine di quest’anno. Per gli europei, un limite ai prezzi russi sarebbe una misura tampone. Anche il Giappone ha in programma un’eliminazione graduale.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha ribaltato le discussioni lunedì chiedendo un tetto massimo mondiale sui prezzi del petrolio invece di mirare solo alle vendite di petrolio russo.
La spinta francese ha innescato una reazione da parte degli Stati Uniti ma anche della Germania, che quest’anno ospiterà il vertice del G7.