Home In evidenza “Il lockdown per i no vax”: La segregazione della stupidità

“Il lockdown per i no vax”: La segregazione della stupidità

by Romano Franco

E mentre la recrudescenza del virus ritorna inesorabile, ecco che proposte ‘tanto ar chilo’ prendono piede. Sono ore che arrivano richieste di segregazione, discriminazione e di eventuali lockdown solo per i “no vax”, da vari esponenti politici.

Ammesso e non concesso il motivo per cui discriminazioni e reclusioni vengano indirizzate nei confronti di chi si limita solo a non seguire il consiglio del governo di vaccinarsi, poiché non vi è scritto da nessuna parte che non inocularsi il vaccino sia contro la legge visto che non vi è alcun obbligo, ecco che i persecutori delle libertà minacciano di ledere ulteriormente i diritti di chi non segue il flow.

Abbiamo ripetuto, molto spesso e volentieri, che in uno Stato di Diritto obblighi personali che riguardano esclusivamente il singolo individuo non hanno ragione di essere lesi, a meno che non si tratti della salvezza della razza umana o della nazione, e non pare questo il caso. Ad alcuni stati seri, come la Svezia, non serve imporre obblighi ai propri cittadini visto che, nel bene o nel male, gli stessi, non possiedono la presunzione di sapere di più rispetto a chi ha una conoscenza più estesa della loro.

Il vaccino, ricordiamolo, è una delle soluzioni a un male che ha fatto di per se innumerevoli vittime, soprattutto per le economie nazionali, ma non è la panacea e non si sta combattendo per la fine del mondo, almeno non ancora. Clima, sovrappopolazione, altri virus più mortali e scarsità di materie prime: sono le minacce maggiori della razza umana.

Ma, la domanda che tutti si pongono: E’ giusto ledere alcune libertà quando vi è in gioco la salvezza di tante persone?

E’ indubbia la risposta, ovviamente si, se questa servisse a preservare vite umane. Ma a questa risposta si pone un altra questione: perché determinate libertà personali vengono precluse mentre altre libertà, come quella di fare business selvaggio grazie al virus, vengono tutelate nei confronti di “cliniche private”, che eseguono servizi ospedalieri a costi esosi; industrie, che hanno fatto fortuna con tamponi, mascherine e igienizzanti; e, infine, le case farmaceutiche, che hanno scoperto una cosa, finanziata da altri, e la vendono ad un prezzo oltre il 1000% del reale prezzo di costo. Perché le loro libertà vengono preservate e altre libertà no?

Prezzi calmierati e uno stop alla protezione dei brevetti, non serviva molto, visto che la scoperta della Pfizer è stata interamente finanziata dagli stati.

E’ evidente che gli interessi messi prima di tutto, seguiti da una cattiva informazione, abbiano fatto sorgere molti dubbi e domande nelle persone che, prendendo spunto da notizie fake, credono erroneamente che il vaccino sia addirittura un male superiore al Covid.

Ma a fare chiarezza, come sempre, ci pensa la nostra politica che, vedendosi braccata dal virus, subito va nel caos e pensa alle soluzioni più assurde e poco concrete per mettersi in evidente imbarazzo.

E così, per il timore di un Natale in ‘rosso’, per il virus e i suoi costi, ecco che il cervello fumante di Massimiliano Fedriga, presidente della regione Friuli Venezia Giulia, partorisce un’idea rubata da altri: Riservare le eventuali restrizioni solo alle persone non vaccinate.

Proposta che il governo respinge con chiarezza, dicendo: “Non è allo studio nessuna stretta sul modello austriaco”.

Ma alla proposta di un suo presidente di Regione, Salvini tuona: “Basta terrorizzare gli italiani”, afferma il leader di Fedriga.

Tornando al discorso del Green Pass: Come può uno Stato permettere al cittadino di fare una scelta che leda così tanto le sue libertà personali, fino a quella di lavorare, prosperare e vivere?

Semplice, non può. O si impone un obbligo vaccinale a uno “shot” che bisogna fare più o meno ogni anno, oppure si cerca di arginare con altre soluzioni più creative e meno stupide.

Non sapendo che fare si ritorna alle origini

La soluzione “innovativa” da applicare potrebbe essere quella di reintegrare l’obbligo dell’uso della mascherina all’aperto, quattro posti a tavola al ristorante, al coperto per i non conviventi e verrebbe ridotta la capienza per cinema, teatri, palazzetti e stadi.

Anche Giovanni Toti caldeggia fortemente la proposta dei lockdown per i no vax, e dice: “Chiederemo come Regioni che le misure restrittive legate alle fasce di colore, se devono valere per qualcuno, valgano per le persone che non hanno fatto il vaccino e non per le persone che lo hanno correttamente fatto”, sottolinea il governatore della Liguria.

“Se si dovessero rendere necessarie nuove restrizioni – il vero gradone è, a mio avviso, rappresentato dalla cosiddetta zona arancione – queste dovrebbero coinvolgere esclusivamente coloro che non si sono vaccinati”, gli fa eco dalla Calabria Roberto Occhiuto.

Ma Fedriga vedendo la linea del suo Segretario, in un secondo momento, addrizza il tiro in maniera pulcinellesca. “Non ho parlato di restrizioni a non vaccinati – evidenzia il governatore – ma se ci fosse un cambio di colore delle Regioni, i vaccinati dovrebbero avere maggiori libertà. La mia era un’ipotesi per gestire una situazione insostenibile. Chi si è vaccinato, credendo nella scienza, non può pagare il prezzo delle chiusure”.

La confusione di alcuni esponenti politici lascia imbarazzati. Della serie: cosa avrà voluto dire Fedriga?

Rianalizzando le parole del presidente friulano ci dice che: non ha “parlato di restrizioni a non vaccinati” ma, allo stesso tempo, chiede che “ai vaccinati che vengano date maggiori libertà rispetto ai non vaccinati”.

Verrebbe da chiedere: ma ci ha preso per dei cretini?

L’esempio dell’Austria, viene spiegato, dove si trovano poco meno di 10 milioni di abitanti, viaggia sui 12mila casi al giorno di Covid 19.

“È come se noi viaggiassimo su 72mila nuovi contagi nelle 24 ore” (mentre ieri in Italia i nuovi casi sono stati 5.144, con picchi in settimana scorsa da 8.500). Inoltre l’Austria ha solo il 64% della popolazione vaccinata, l’Italia si aggira intorno all’80%.

L’unico senza proposte, neanche quelle assurde, rimane Matteo Salvini che, nel tentativo imbranato di ritornare “cool”, condivide la linea soft del governo e non anticipa soluzione alcuna in caso di eventuali aumenti.

Informare la gente con notizie scientifiche, appurate, e confutare di giorno in giorno le notizie false, potrebbe essere un inizio.

Ma la soluzione definitiva persone e politici già la conoscono: Eliminare ogni onta di squallido business dalla pandemia è l’unica soluzione, purtroppo, per far risorgere nelle persone la fiducia nei confronti del sistema. Ma si sa, per viscidi e avidi, questa, è una soluzione che pare molto costosa ecco il perché

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