La tragedia non tende ad attenuarsi in Afghanistan e assume proporzioni sempre più drammatiche. I leader di tutto il mondo sono preoccupati e stanno cercando in tutti i modi di attenuare il caos che regna sovrano nel paese.
Ci sono posti di blocco talebani lungo la strada che porta all’aeroporto di Kabul, controllato da soldati Usa, mentre jet armati americani stanno sorvolando la capitale per garantire la sicurezza delle operazioni di evacuazione dall’aeroporto.
Durante il giorno dell’indipendenza i cittadini hanno tentato di sventolare la bandiera nazionale in segno di protesta contro il nuovo governo insediatosi da poco e così i talebani, per dimostrare il loro “cambiamento”, hanno sparato sulla folla ad Asadabad e Jalalabad facendo morti e feriti.
Intanto, mentre il Congresso degli Stati Uniti sta decidendo la prossima mossa, Biden cerca di difendersi accampando scuse del tipo non c’era modo di farlo “senza che ne seguisse il caos”; una vera e propria ammissione di colpe e di inettitudine alla luce del sole.
Borrell intanto, il ministro degli Esteri dell’Ue, dice che è stata una “catastrofe” e polemizza con Biden, definendo “discutibile” la sua affermazione che la costruzione di uno Stato non è mai stata un obiettivo. “Non possiamo lasciare che Cina e Russia prendano il controllo della situazione”, ha aggiunto.
Il segretario di Stato Antony Blinken scrive su Twitter: “Ho parlato con il segretario generale della Nato, Jans Stoltenberg, della preparazione del meeting virtuale del 30 agosto dei ministri degli Esteri della Nato sull’Afghanistan. Abbiamo anche sottolineato l’importanza di un coordinamento costante per un’evacuazione sicura e ordinata di partner alleati e afgani”.
Oggi pomeriggio, alle 14.00, il ministro Luigi Di Maio parteciperà alla riunione straordinaria dei ministri degli Esteri della Nato. L’ordine del giorno sarà la situazione in Afghanistan.
Di Maio dice che “è fondamentale mantenere uno stretto coordinamento tra alleati per impostare una strategia condivisa nei confronti della nuova situazione a Kabul. L’Italia, in qualità di Presidente del G20 e Paese in stretto coordinamento con il G7, ha in programma di convocare una riunione ad hoc a livello di leader per promuovere una discussione approfondita tra i membri sull’Afghanistan. Questa fornirà l’opportunità di ampliare il sostegno a un approccio comune”. “Il format del G20 ci consentirà di coordinare la nostra posizione con altri importanti partner: Russia, Cina e Turchia”
“È importante agire in maniera coordinata nei confronti dei talebani – aggiunge Di Maio – dobbiamo giudicarli dalle loro azioni, non dalle loro parole. Abbiamo a disposizione qualche leva, sia pur limitata, su di loro come l’isolamento dalla comunità internazionale e la prosecuzione dell’assistenza allo sviluppo fornita finora. Dobbiamo mantenere una posizione ferma sul rispetto dei diritti umani e delle libertà, e trasmettere messaggi chiari tutti insieme”.
C’è poco da discutere su questo, le libertà sono già state oppresse, si pensi alle manifestazioni finite in bagni di sangue. Per quanto riguarda i diritti invece, l’introduzione della Sharia la dice lunga sul cambiamento millantato ma mai avvenuto da parte dei talebani. Il nuovo governo afghano non ha neanche l’accortezza di nascondere le proprie bugie smentite in poco tempo dai fatti. I talebani non sono cambiati e a dirlo sono quelle stesse persone disperate che stanno scappando dal Paese come se ci fosse una guerra, dichiarata oramai conclusa.
Il tentativo dei talebani è solo quello di temporeggiare nei confronti di una risposta occidentale che prima o poi arriverà, se non si vogliono perdere 20 anni di lavoro fatto dalla guerra in Afghanistan.
Le loro fandonie sono lampanti e bisogna agire subito, altrimenti, ogni giorno passato al governo, per i talebani, rappresenta un’occasione per rafforzarsi sul territorio e radicalizzarsi sempre di più.