La prima tappa del premier Draghi, passa per il Senato. E’ un discorso toccante quello del nuovo premier; è una chiamata all’orgoglio e all’amor di patria. Una chiamata ad essere una vera guida europea, come protagonisti e non come comparsa.
La vera scalata di Draghi partirà dalla vaccinazione e dal superamento della pandemia. Dalla ripresa economica, con enfasi sull’ambientalismo e la tutela del lavoro. Dall’occasione data dal Recovery fund da sfruttare per rilanciare il Paese, a partire dalle infrastrutture. Dall’europeismo e l’atlantismo come linee guida per la politica estera. E poi le riforme, ovvero fisco, giustizia civile e Pubblica amministrazione. Tutto questo con l’urgenza e la necessità di lavorare uniti e compatti per un fine unico che è il bene del Paese e non delle singole forze politiche, nel momento più critico della sua storia dal Dopoguerra.
Ma non è finita qua, è ambizioso il disegno che presenta quest’oggi in Senato il premier Draghi. E’ un rilancio a 360 gradi quello al quale si ambisce. I giovani, nettare e risorsa italiana, sono al centro di questo progetto ambizioso e sono il futuro. Trascurare la loro formazione non è più un’opzione.
Si parla di preservare attività e di salvare il lavoro, ma non tutte le attività. Quelle obsolete devono essere riviste e corrette secondo il premier, solo in questo modo si riuscirà a garantire che le risorse vengano utilizzate al massimo per il nostro futuro e per la ripartenza. Oggi, dice Draghi: “L’unità non è un opzione ma un dovere. Un dovere guidato da ciò che sono certo ci unisce tutti l’amore per l’Italia”.