Home Attualità L’Unione Europea contro Orban per aver chiuso un emittente radiofonica

L’Unione Europea contro Orban per aver chiuso un emittente radiofonica

by Rosario Sorace

Un ulteriore presa di posizione è stata presa dall’Unione Europea contro la “democrazia illiberale” di Orban in Ungheria. Infatti, l’Ue ha inviato una lettera per la libertà di espressione in cui si diffida il paese magiaro a restituire le frequenze sospese a Klubradio, radio al quale è stata tolta la licenza.

“Quando l’Ungheria applica le norme Ue sulle frequenze dovrebbe rispettare la Carta dei diritti fondamentali che include la libertà di espressione, informazione e di impresa”, afferma nella missiva Christian Wigand, uno dei portavoce di Palazzo Berlaymont.

Klubradio è una voce di opposizione e tra i media ungheresi è stata messa fuori legge dopo la decisione del tribunale di respingere il ricorso in appello che l’emittente aveva presentato a fronte dell’accusa dell’Autorità Nmhh di aver “violato le regole”.

Adesso l’Unione Europea interviene duramente criticando il governo di Viktor Orban e si invita Budapest a consentire il ripristino delle trasmissioni dell’emittente che era anche costretta negli ultimi anni a trasmettere solo nell’area della capitale a causa di alcune limitazioni già imposte in precedenza.

“Quando l’Ungheria applica le norme Ue sulle frequenze dovrebbe rispettare la Carta dei diritti fondamentali che include la libertà di espressione, informazione e di impresa”, continua Christian Wigand, uno dei portavoce della Commissione europea.

Per ora da Palazzo Berlaymont è partita la richiesta “via lettera” che le frequenze sospese “con motivazioni giuridiche molto discutibili” da Budapest “possano continuare a essere utilizzate”, evitando “danni irreparabili al padrone delle frequenze”.

Nella notte del 14 febbraio ci sono stati i saluti finali dell’emittente ai propri radioascoltatori, visto che proprio il 15 febbraio è ufficialmente scaduta la licenza per la trasmissione. In segno di protesta sulla piattaforma online della radio il direttore e proprietario, Andras Arato, ha trasmesso l’Inno alla Gioia, che è appunto anche l’inno ufficiale dell’Unione europea.

Arato ha lanciato una saluto agli ascoltatori esprimendo la sua rabbia e il disappunto contro Orban per la decisione di imporre il silenzio alla radio. Poi il silenzio è durato poco poiché mezz’ora dopo è stato inviato un messaggio sul gruppo social di Facebook creato per l’occasione con l’annuncio che il lavoro di informare sarebbe continuato on line: “Il lavoro continua, non è la fine ma solo un cambiamento”.

Viktor Orban è stato un protagonista negativo per avere emanato 180 decreti dei “pieni poteri” e in cui è stato anche previsto il carcere per le “fake news sul governo ungherese” ,mentre per le opposizioni si tratta di “Violazioni e forzature con la scusa dell’emergenza”.

Alla stazione radio era astata notificata la decisione sul mancato rinnovo della licenza a settembre e l’emittente ha presentato un ricorso in appello. Non è è la prima volta che una delle ultime emittenti critiche nei confronti del primo ministro Orban viene fatto oggetto di azioni repressive da parte dell’Autorità.

La stessa emittente radiofonica qualche anno fa aveva perso le sue licenze nazionali e ha dovuto sostenere una serie di battaglie legali per restare in onda nella sola area di Budapest, esercitando l’attività con licenze a breve termine che rendono assai problematica la possibilità di intercettare la pubblicità.

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