Home In evidenza Avanti Italia: Nasce il governo di politici e tecnocrati di Super “Mario”

Avanti Italia: Nasce il governo di politici e tecnocrati di Super “Mario”

by Romano Franco

Mario Draghi ha formalmente accettato il ruolo di prossimo Primo Ministro italiano e presterà giuramento oggi. Draghi, ex capo della Banca centrale europea, ha nominato il suo governo dopo l’incontro con il presidente Mattarella.

Si è assicurato il sostegno di quasi tutti i principali partiti politici subito dopo la debacle del governo Conte, avvenuta il mese scorso. L’ex presidente della Bce, è stato gettato nella mischia dopo una lite sbocciata su come spendere i fondi del Recovery. Dopo aver ricevuto il sostegno del Movimento Cinque Stelle “Super Mario” ha ora il sostegno di un ampio spettro politico. Significa che avrà una maggioranza abbastanza ampia per portare avanti la sua agenda.

A partire dalle ore 10, Draghi terrà al Senato le comunicazioni sulla fiducia mercoledì prossimo. Dopo il suo discorso a Palazzo Madama, Draghi si recherà poi alla Camera per consegnare il testo delle proprie dichiarazioni programmatiche. Il voto alla Camera sulla fiducia si svolgerà giovedì mattina.

Economista con esperienza ai massimi livelli dell’Unione Europea e governatore della Banca d’Italia, Draghi è stato già accolto come il salvatore della patria.

Ma chi è Mario Draghi?

La sua ascesa è stata lunga e travagliata. In qualità di Direttore Generale del Tesoro ha preso parte alla riunione sul Britannia. È il lontano 2 giugno, e quel giorno sullo yatch Britannia si sta svolgendo la Conferenza sulle Privatizzazioni. Mario Draghi, all’epoca Direttore Generale del Tesoro, tenne un discorso sulla vendita delle aziende pubbliche italiane che per anni non è mai stato edito. Scopo dell’insolito meeting: mettere insieme manager, investitori e decisori pubblici. Tra questi è presente anche un giovane Draghi, che leggerà un’introduzione che per anni ha alimentato teorie e leggende di ogni tipo sulle privatizzazioni inerenti all’Italia.

“Alcuni progressi sono stati fatti nel promuovere la vendita di alcune banche possedute dallo Stato ad altre istituzioni cripto-pubbliche” ma “per quanto riguarda le vendite reali delle maggiori aziende pubbliche al privato è stato fatto poco”: partì così, colui che un giorno avrebbe guidato la BCE.

E fu così che un giovane Draghi diede vita ad una selvaggia svendita del patrimonio pubblico italiano. A beneficiare di questa svendita fu una delle banche più potenti al mondo, Goldman Sachs, ed altre potenti aziende del settore finanziario anglo-americane.

Infatti lo stesso Draghi in precedenza è stato vicepresidente del colosso americano GS. E’ membro del gruppo dei 30 (organizzazione internazionale di finanzieri e accademici che si occupa di approfondire questioni economiche e finanziarie esaminando le conseguenze delle decisioni prese nei settori pubblico e privato) ha promosso l’uso dei derivati, che diedero vita alla crisi dei mutui sub Prime causando la prima grande recessione mondiale.

La cifra dei derivati tossici firmati proprio dallo stesso Draghi, negli anni 90′ non è stata ancora quantificata. Come Presidente della Banca d’Italia inviò la lettera a Palazzo Chigi per spodestare il governo Berlusconi e far insediare il governo del professor Mario Monti.

Mentre era Presidente della BCE si è reso responsabile di non aver vincolato i prestiti effettuati alle banche, per far si che elargissero prestiti alle aziende e ai cittadini. Come Governatore della BCE ha anche affidato gli stress test delle banche europee al più importante investitore internazionale privato proprio del settore bancario, ovvero il colosso americano Black Rock (BlackRock è la più grande società di investimento nel mondo con sede a New York. Gestisce un patrimonio totale di oltre 6 000 miliardi $, di cui un terzo in Europa). Generando un palese conflitto d’interessi.

Il vice presidente della Black Rock è insito con lo stesso Draghi nel consiglio dei 30. Mario Draghi è membro del Bilderberg, è membro della Commissione Trilaterale Rockefeller, membro del gruppo dei 30, membro dell’Aspen Institute.

Il Governo

Soprannominato “Super Mario”, Draghi ha un sostegno significativo … per ora. Ma nel panorama politico italiano notoriamente diviso e instabile, non è mai chiaro quanto durerà. Il nuovo governo italiano è una mescola di tecnocrati non affiliati a politici di tutta la sua ampia coalizione.

Tuttavia, alcuni incarichi chiave sono andati a tecnocrati non affiliati, tra cui Daniele Franco, direttore generale della Banca d’Italia, nominato ministro dell’economia e Roberto Cingolani, fisico ed esperto di informatica, a cui è stato affidato il nuovo ruolo di ministro per il verde. I 23 si dividono tra 15 uomini e otto donne:

Federico D’Incà ministro Rapporti con il Parlamento, Vittorio Colao ministro dell’Innovazione e transizione digitale, Renato Brunetta ministro Pubblica Amministrazione, Maria Stella Gelmini ministro per gli Affari generali e le autonomie, Mara Carfagna ministro per il Sud e coesione territoriale, Fabiana Dadone ministro per le Politiche giovanili, Elena Bonetti ministro Pari opportunità e famiglia, Erika Stèfani ministro per le Disabilità, Massimo Garavaglia ministro per il Turismo (diventerà ministero con portafoglio),

Ministri con portafoglio: Luigi Di Maio ministro degli Esteri, Luciana Lamorgese ministro dell’Interno, Marta Cartabia ministro della Giustizia, Lorenzo Guerini ministro della Difesa, Daniele Franco ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli ministro dell’Agricoltura, Roberto Cingolani ministro per la Transizione ecologica, Enrico Giovannini ministro dei Trasporti, Andrea Orlando ministro del Lavoro, Patrizio Bianchi ministro dell’Istruzione, Cristina Messa ministro dell’Università e ricerca, Dario Franceschini ministro della Cultura, Roberto Speranza ministro della Salute. In tutto, il governo di Draghi rispetta, secondo le previsioni, una struttura mista, tra politici (15) e tecnici (8). Dai partiti, che sosterranno l’esecutivo del professore, ci sono: 4 M5S (Di Maio, Patuanelli, D’Incà e Dadone), 3 a testa per Pd (Franceschini, Guerini e Orlando), Lega (Giorgetti, Stefani e Garavaglia) e Forza Italia (Brunetta, Carfagna e Gelmini), uno a Italia viva (Bonetti) e uno Leu (Speranza). I 23 si dividono tra 15 uomini e otto donne.

FONDO DI RECUPERO

Uno dei motivi per cui così tanti partiti hanno unito le forze nella coalizione di governo è che tutti vogliono avere voce in capitolo su come l’Italia debba spendere 209 miliardi di euro del Recovery.

Draghi, 73 anni, è ampiamente accreditato per aver salvato la valuta euro durante il suo tempo alla guida della BCE e senza dubbio ora sarà influente nel plasmare il dibattito dell’UE su come il blocco dovrebbe progettare la sua rinascita economica.

I politici che ha incontrato questa settimana hanno detto che ha detto loro di essere contrario all’austerità fiscale, nonostante i crescenti livelli del debito nazionale, data l’importanza di proteggere la coesione sociale.

Ha anche onorato la promessa di creare il nuovo potente ministero per la transizione ecologica, che combina i portafogli ambientali ed energetici, aiutando a conquistare i 5 stelle per i quali le questioni verdi sono preoccupazioni centrali.

Le politiche per combattere il cambiamento climatico devono essere un pilastro dei piani di ripresa che saranno presentati dai paesi dell’UE alla Commissione europea entro aprile.

Draghi ha anche affermato che renderà prioritario il programma di vaccino anti-coronavirus. L’Italia ha registrato circa 93.000 decessi legati al COVID-19 da quando il suo focolaio è emerso nel febbraio dello scorso anno, il secondo bilancio più alto in Europa e il sesto numero di vittime più alto al mondo.

Non si sa se Draghi possa fare bene o male per il destino del Paese. Ha un passato burrascoso, è vero! Ma ricopriva altri ruoli. Inoltre, non vi è personaggio in Italia più influente di Draghi dal punto di vista economico; basti pensare allo spread che, senza un governo da giorni, non riesce a superare la quota di 100. Un effetto che ci lascia intendere la sua grande autorevolezza a livello mondiale.

Non sarà facile con la maggioranza di cui dispone e, nella situazione odierna, sarà una prova assai difficile anche per il salvatore dell’Euro. Ma vi è già un piccolo miracolo dovuto all’effetto Draghi; per la prima volta, dall’inizio della pandemia, vi è un unione e una coesione che non si vedeva da tempo in politica. Si spera possa durare e possa prosperare per un domani migliore e meno ingiusto. Avanti Italia! Destati!

Potrebbe interessarti

Lascia un commento