Home In evidenza Biden arriva a Kiev per sostenere la guerra

Biden arriva a Kiev per sostenere la guerra

by Nik Cooper

A quasi un anno dallo scoppio della guerra diretta tra Russia e Ucraina, il presidente Biden arriva a Kiev per dare conforto e manforte ad una popolazione martoriata da un conflitto che non vede sbocchi.

Il teatro ucraino è stato usato dagli attori internazionali come un campo di battaglia geopolitico e così Biden, non potendo fornire l’aiuto militare necessario per il timore di provocare un escalation nucleare, visita Kiev per ribadire che gli Usa sono al fianco dell’Ucraina.

Lunedì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è atterrato a Kiev e ha fatto una visita senza preavviso al presidente Zelensky.

Il presidente americano ha promesso, più a parole che con i fatti, di stare con l’Ucraina per tutto il tempo necessario.

In un viaggio chiaramente programmato per mettersi in mostra, col tentativo di oscurare il primo anniversario dell’invasione russa, il presidente degli Usa manda in scena la sua tipica sfilata adornato con i suoi tipici occhiali da sole alla ‘Top Gun’.

Biden ha camminato al fianco del presidente Zelenskiy verso una cattedrale dalla cupola dorata in una luminosa mattina d’inverno trafitta dal suono delle sirene dei raid aerei.

“Quando (il presidente russo Vladimir) Putin ha lanciato la sua invasione quasi un anno fa, pensava che l’Ucraina fosse debole e l’Occidente diviso. Pensava di poter sopravvivere a noi. Ma si sbagliava di grosso”, ha detto Biden.

“Il costo che l’Ucraina ha dovuto pagare è straordinariamente alto. I sacrifici sono stati troppo grandi… Sappiamo che ci saranno giorni, settimane e anni difficili a venire”.

Fuori dalla cattedrale, i carri armati russi bruciati sono il simbolo del fallito assalto di Mosca alla capitale all’inizio della sua invasione.

Ma la propaganda di Biden e Zelensky, dove quest’ultimo parla addirittura di vittoria, viene messa in dubbio dai risultati.

Ad oggi, la guerra tra Zelensky e Putin ha provocato la morte prematura di decine di migliaia di civili ucraini, ha dato il via a massacri tra due eserciti sempre più agguerriti e sempre più violenti e ha portato alla deflagrazione di città e infrastrutture costringendo la popolazione a vivere in condizioni misere e disumane.

Ma Zelensky non si abbatte e dall’alto del suo status di presidente, afferma che: “Questa visita (di Biden) ci porta più vicini alla vittoria. Questo viaggio del presidente degli Stati Uniti in Ucraina, il primo da 15 anni, rappresenta la visita più importante dell’intera storia delle relazioni tra Ucraina e Stati Uniti”, dice il presidente ucraino.

La Russia afferma di aver annesso quasi un quinto dell’Ucraina, mentre l’Occidente ha promesso decine di miliardi di dollari in aiuti militari a Kiev.

Il presidente degli Stati Uniti ha promesso ulteriori 500 milioni di dollari di armi, tra cui munizioni di artiglieria, sistemi anti-corazza e radar di difesa aerea, oltre a sanzioni più severe contro la Russia.

Il ministro degli Esteri Dmitro Kuleba ha definito la visita un segnale alla Russia che “nessuno ha paura di te!”

Era chiaramente programmato per mettere in secondo piano Putin, che martedì avrebbe pronunciato un importante discorso che fissava gli obiettivi per il secondo anno di quella che ora chiama una guerra per procura contro la potenza armata di Washington e l’alleanza militare transatlantica della NATO.

“Naturalmente per il Cremlino questo sarà visto come un’ulteriore prova che gli Stati Uniti hanno scommesso sulla sconfitta strategica della Russia nella guerra e che la guerra stessa si è trasformata irrevocabilmente in una guerra tra la Russia e l’Occidente”, ha affermato Tatiana Stanovaya, una russa analista politico.

Generale inverno

L’anniversario ha assunto un significato più che simbolico, diventando ciò che l’Occidente considera la principale motivazione per la fase più mortale della guerra.

Mosca ha lanciato migliaia di coscritti e mercenari in una nuova offensiva che secondo diversi esperti si svolgerà proprio all’anniversario.

La Russia ha conquistato una parte considerevole del territorio ucraino e, finora, si è barricata in maniera strategica per aspettare i rinforzi per svolgere la sua offensiva.

Da molti la ritirata di Mosca è stata vista come una sconfitta ma, per diversi esperti, il gran numero di soldati persi e l’aumento di armi occidenatali ha mandato in fumo i piani del Cremlino che ha dovuto improvvisare una strategia più difensiva, in attesa di nuove armi e soldati provenienti da est.

Finora le conquiste di Mosca procedono lente ma paiono inesorabili e gli assalti nelle trincee ghiacciate su e giù per il fronte orientale, nelle ultime settimane, hanno fatto guadagnare terreno e morale alle truppe di Putin.

Mosca ha ricevuto lunedì il suo apparente segnale di sostegno diplomatico, con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi atteso nella capitale russa per i colloqui. Per la cronaca, la Cina è rimasta finora neutrale sul conflitto nonostante abbia firmato un patto di amicizia “senza limiti” con la Russia settimane prima dell’invasione.

Washington ha detto nei giorni scorsi di temere che Pechino possa iniziare a fornire armi a Mosca. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha affermato che gli Stati Uniti “non sono nella posizione di fare richieste alla Cina”.

La Russia sta cercando di assicurarsi il pieno controllo di due province orientali che formano la regione industriale ucraina del Donbass.

Ha lanciato assalti in località che vanno da Kreminna a nord fino a Vuhledar a sud, assicurandosi i maggiori guadagni attorno alla città mineraria di Bakhmut.

Kiev, che sta assorbendo un grande afflusso di armi occidentali nei prossimi mesi per una controffensiva pianificata, ultimamente si è attenuta principalmente alla difesa sul campo di battaglia, affermando di aver inflitto enormi perdite alle forze russe all’assalto.

Potrebbe interessarti

Lascia un commento