Le elezioni europee sono sempre più vicine e il sempreverde Matteo Salvini si prepara, a suo modo.
La decisione di candidare il generale Vannacci, razzista e omofobo che non dinega il fascio, si fa sempre più allettante per il Carroccio, se non fosse per i suoi guai giudiziari.
Sono 21 gli esponenti leghisti che scrivono al leader Matteo Salvini chiedendogli delucidazioni sulla possibile candidatura del generale indecoroso.
La sfiducia nei confronti del leader della Lega non è una sorpresa e il desiderio di fare le scarpe al Carroccio si fa sempre più allettante per quei due furboni di Zaia e Fedriga.
Ma la pantomima per Salvini non raggiunge mai il suo climax e così, dopo essersi congratulato tra le linee con lo Zar Putin per la sua vittoria nelle ultime contestatissime elezioni russe, il ministro dei Trasporti tiene a chiarire la sua posizione a dir poco ambigua.
“Come già ribadito – dice Salvini – i propositi di collaborazione puramente politica del 2017 tra la Lega e Russia Unita non hanno più valore dopo l’invasione dell’Ucraina. Di più. Anche negli anni precedenti non c’erano state iniziative comuni. La linea della Lega è confermata dai voti in Parlamento: dispiace che l’Aula debba perdere tempo per polemiche inutili e strumentali innescate dall’opposizione”.
Al leader leghista viene chiesto dalle opposizioni per quale motivo non avesse già interrotto gli accordi tra il suo partito e quello del presidente russo Vladimir Putin, su questo domani si esprimerà la Camera dei Deputati.
Ma mentre il leader leghista viene accusato della sua posizione a 90 gradi con la Russia, la ministra del Turismo, Daniela Santanché, si dovrà difendere da accuse ben più gravi, tra cui falso in bilancio e truffa ai danni dell’Inps.
Sono anni che la Ministra chiede dimissioni a destra e a manca di suoi competitor per molto meno ma quando poi finisce lei sotto inchiesta la sua rettitudine e la sua legalità diventano più fake della sua faccia.
Governo, ipocrisia e arroganza
I privilegi e il Monte Olimpo sui cui si sono barricati i governanti italiani sono sempre più imbrazzanti ed evidenti agli occhi dell’opinione pubblica. E non si parla solo di questa classe dirigente.
Anche se c’è da dire che questi ci stanno mettendo più impegno degli altri.
Avevano iniziato col fermare i treni per puro capriccio, alla Lollobrigida, hanno bastonato il gregge per rimetterlo in riga, come è successo a Pisa, e ora si ergono al di sopra delle leggi usando il garantismo e la loro posizione. Manca solo che ammazzino in nome della Patria e ci ritorna il Déjà-vu.
Ma a ribadire questa posizione di intoccabilità, in cui si crogiolano governo, ministri e deputati ci pensa Gasparri.
Secondo il capogruppo di Fi l’esito del voto appare già scontato : “Le mozioni di sfiducia nei confronti dei ministri Daniela Santanchè e Matteo Salvini saranno respinte come sempre – evidenzia Gasparri – le mozioni individuali sono respinte nel 99% dei casi, c’è un chiaro indice statistico”.
Insomma, “hanno stato loro” ma “essendo intoccabili” anche stavolta finirà a tarallucci e vino.