Di Guglielmo Brighi
Rive Gauche. Arte, passione e rinascita a Parigi 1940-1950 di Agnes Poirier appena uscito da Giulio Einaudi editore è un libro davvero intenso e fortemente rievocativo. Rive Gauche, la riva sinistra della Senna in una Parigi occupata dalle truppe di Hitler: il coraggio di fare arte, di sviluppare il pensiero, di conservare i valori culturali. I luoghi della memoria sono ancora lì, ma non c’è più il capitale umano che li ha animati.
Il Cafè de Flore e Les Deux Magots sono frequentati da mostri sacri, Sartre e Camus in primis. All’Hotel La Louisiane ci puoi trovare Simone de Beauvoir e Juliette Greco. Il libro pubblicato da Einaudi esce in un momento di grande crisi di rappresentanza culturale nel nostro paese come in Francia.
Ecco perchè Rive Gauche è un libro non solo affascinante e fascinoso ma anche utile. Utile perchè ci fa volare alto sotto il cielo di Parigi come recita una famosa canzone, per farci vedere il brulichio di anime, il formicaio umano di quelle giornate di riscossa.
Per reagire, bisogna conoscere l’offesa. E l’occupazione tedesca in Francia dura ben quattro anni.
Questa è anche la storia di una sfida: vivere dentro l’incubo ed allo stesso modo reagire per far sopravvivere tutte le espressioni artistiche ed intellettuali. Il 14 giugno 1940 l’esercito tedesco entra nella capitale. Trasformarono Parigi ed i suoi abitanti in pietra, si legge nelle prime pagine.
Gaston Gallimard fonda nel 1911 la sua casa editrice. E’ il grande animatore della cultura d’oltralpe. Nonostante il giogo, Gallimard riesce a dare alle stampe Simone de Beauvoir, Jean Paul Sartre, Albert Camus, James Joyce, i poeti drammaturghi Paul Claudel e Raymond Queneau, i modernissimi Paul Morand e Louis Aragon.
Editore coraggioso Gallimard: per stampare è costretto ai compromessi con i nazisti. Il racconto è incalzante e riesce bene a rappresentare un grande paese teso come le corde di un violino.
E’ un violino che suonerà ancora fino alla Liberazione avvenuta il 25 agosto 1944. Tutta la carica umana, sociale, intellettuale, vitale di una intera generazione era pronta nuovamente per farsi conoscere.
A Saint-Germain-des-Pres la filosofia esistenzialista è pronta ad abbracciare il Jazz americano. Anni dopo, Miles Davis e John Coltrane arriveranno a Parigi all’Olympia nel marzo del 1960.
Quello che il nazismo cercò di soffocare, l’agognata libertà farà rifiorire.
Il grande Jean Cocteau diceva…..” tutti a Parigi vorrebbero essere attori e nessuno spettatore….”