La campagna elettorale, come anche la politica, è una costante fatta di “sangue e merda”; diceva Rino Formica.
Non è passato poi molto tempo dalla fine del governo Draghi che i partecipanti di questo gigantesco spettacolo burlesque hanno cominciato a dare il meglio di loro stessi.
Senza elencare i loro punti, con programmi concreti da proporre per il prossimo governo e per il bene dell’Italia e dei suoi cittadini, i partiti con i leader in testa preferiscono giocarsela screditando l’avversario.
Così accade tra Letta e Meloni che, visto lo scenario patetico, non trovano mezze misure nel descrivere il proprio “nemico” e, con tutta probabilità, ci stanno facendo assistere alla campagna elettorale più raccapricciante di sempre.
Dopo l’intervista alla Cnn, Enrico Letta è stato attaccato da Giorgia Meloni: “La differenza tra la sinistra italiana e i patrioti italiani? Semplice, i patrioti difendendo sempre l’Italia, la sinistra va in giro a screditare la Nazione per difendere il proprio tornaconto. Enrico Letta, segretario del Pd, utilizza la sua intervista alla CNN non per parlare bene della sua Patria, o almeno del suo programma, ma per lanciare allarmi e menzogne su Fratelli d’Italia dicendo che in caso di vittoria del centrodestra sarà la catastrofe in Italia e in Europa. A Letta – avverte la leader di Fdi – non importa se così facendo danneggia l’Italia, la sua unica preoccupazione è tutelare il sistema di potere della sinistra italiana. Siamo fieri di essere l’alternativa politica a questa gente”.
Non passa molto tempo che la risposta del leader dem arriva senza mezze misure. “Meloni – scrive Letta su Twitter – mi accusa di screditare l’Italia all’estero perché espongo coi fatti le scelte del suo partito in Europa? Nello stesso giorno lei parla di obbligo di fideiussione per gli stranieri, blocco navale fuori dai nostri confini, Pnrr da rinegoziare. Tre follie per chi ci guarda da fuori”.
Nel post di Letta si fa riferimento alle proposte portate avanti da da Fratelli d’Italia: l’obbligo di fidejussione bancaria a garanzia delle tasse da pagare per i cittadini extra Ue che vogliono aprire un’impresa. Il blocco navale a largo della Libia per frenare le partenze dei migranti. E la rinegoziazione con la Ue del Pnrr.
Letta aveva detto che quello che più preoccupa di Giorgia Meloni e dei suoi alleati “non è un problema solo di discorsi, ma delle loro scelte a livello europeo: hanno votato contro tutte le direttive e le leggi europee sul cambiamento climatico e non hanno sostenuto il Recovery Plan, cosi importante e positivo per il paese, sono sempre contro una politica europea sull’immigrazione e su una politica europea per un’Europa più integrata. In Europa i loro alleati sono Marine le Pen in Francia, Orban in Ungheria, cioè partiti e leader che non vogliono un’Europa più integrata ma più debole. Quindi il grande rischio non è solo per l’Italia, ma per l’Europa: abbiamo bisogno di un’Europa più forte e l’Italia al cuore dell’Europa con Francia, Germania, Spagna, Benelux e non Ungheria e Polonia”.
La sfida tra Letta e Meloni è finita nella melma e ai due leader non dispiace sporcarsi le mani dopotutto. Screditare l’avversario è l’unica strategia per vincere.
Tuttavia tutti e due si propongono come il nuovo che avanza ma entrambi vantano anni di politica a livello nazionale alle spalle.
Sono 16 gli anni per Giorgia Meloni e 21 per Enrico Letta. E’ da tempo che questi due figuri sono insediati nei palazzi che contano dove nulla è cambiato, se non in peggio.
E’ proprio la scarsa proposta politica e questi scenari da tv spazzatura che allontanano l’elettore dalle urne; questi teatrini poco credibili sono concepiti per distrarre la popolazione dal fare una valutazione calma e oggettiva dei programmi dei partiti.
Le proposte fanno talmente ribrezzo e sono così assoggettate agli sponsor, che finanziano i politici, tanto da avere il bisogno di un escamotage per riuscire a passar inosservate.
Ecco perché lo show imbarazzante che mette in ridicolo non solo l’Italia all’estero ma anche le stesse istituzioni agli occhi dei cittadini non è più una costante fatta di “sangue e merda”, come diceva il compagno Formica. Senza abnegazione e sacrificio qui, cari signori, è rimasta solo la puzza.