Il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro italiano Mario Draghi sono arrivati giovedì mattina a Kiev, visitando la capitale ucraina per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa in un viaggio congiunto.
L’ospite, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, afferma che l’invasione della Russia equivale a un’aggressione contro tutta l’Europa.
Zelensky aggiunge che più armi ottiene l’Ucraina dalle nazioni occidentali, più velocemente sarà in grado di liberare le sue terre occupate.
Dice di aver parlato della prospettiva di ulteriori sanzioni contro Mosca con i suoi visitatori: i leader di Germania, Francia, Italia e Romania.
Il premier Mario Draghi ha ribadito il suo sostegno alle speranze dell’Ucraina di entrare nell’Unione Europea.
Ha detto che l’Italia vuole che l’Ucraina abbia lo status di candidato all’UE e sosterrà questa posizione nella riunione del Consiglio europeo della prossima settimana.
“Il popolo ucraino difende ogni giorno i valori di democrazia e libertà che sono alla base del progetto europeo, il nostro progetto”, aggiunge. “Non possiamo ritardare questo processo”.
Draghi aggiunge che l’Italia vuole vedere la fine del conflitto ma “qualsiasi soluzione diplomatica non può essere disgiunta dalla volontà di Kiev”.
Tuttavia Macron parla dell’importanza di mantenere aperto un canale di comunicazione con il presidente russo Putin, i cui soldati hanno invaso l’Ucraina.
Come abbiamo riportato, Macron afferma anche che lui e le sue controparti sostengono l’Ucraina per lo status di candidato “immediato” per entrare nell’Unione Europea. In precedenza aveva affermato che l’adesione all’Ucraina potrebbe richiedere anni se non decenni.
Macron afferma anche che la Francia sta inviando all’Ucraina altri sei cannoni Caesar a lungo raggio, oltre ai 12 già impegnati.
Infine il cancelliere tedesco Olaf Scholz afferma di essere venuto in Ucraina con un messaggio chiaro: l’Ucraina appartiene alla famiglia europea.
Aggiunge che la Germania sosterrà una decisione positiva sull’adesione dell’Ucraina e della Moldova all’UE.
Scholz afferma anche che la Germania continuerà a sostenere l’Ucraina finché ne avrà bisogno.