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L’Europa getta la Spagna nuovamente nel caos politico.

by Bobo Craxi

La vicenda Junqueras ( che potremmo paragonare a quella di Enzo Tortora riporta il principio del rispetto  dell’espressione del volere democratico nel posto che gli spetta.

Questa volta é un’istituzione europea (la Corte di Giustizia) a gettare scompiglio nella già intricata situazione politica spagnola; Questa volta una decisione giudiziaria sembra andare incontro alla causa dell’indipendentismo Catalano e censura in modo vistoso il Governo Spagnolo; Infatti il ricorso del leader indipendentista di Esquerra Repubblicana Oriol Junqueras contro la decisione della giustizia spagnola di negargli l’accesso al Parlamento Europeo e la conseguente immunità dopo essere stato eletto alle recenti elezioni é stato accolto con un invito alla Spagna di procedere conseguentemente concedendogli la libertà e l’immunità.

Deciderà il Tribunale Supremo (probabilmente rigettando la richiesta in ragione di un giudizio di condanna per reati gravi già espresso) ma la frittata é fatta, perché le conseguenze politiche che provoca sono diverse; innanzitutto il primo ad avvantaggiarsene sarà l’ex Presidente Puigdemont, in esilio volontario, che si avarrà della sentenza per farsi nominare Deputato al Parlamento, ottenere l’immunità e tornare da uomo libero in Spagna dove ancora non è stato
Giudicato e potrà liberamente esercitare il suo ruolo politico, secondariamente Esquerra Repubblicana il partito di Oriol Junqueras che non otterrà facilmente la sua liberazione pur essendo in predicato di sostenere il Governo di Pedro Sanchez difficilmente a questo punto accetterà un accordo politico senza mettere in discussione eventuali reiterate forme di persecuzione o restrizione della giustizia spagnola nei confronti del suo leader.

Per i Socialisti e Pedro Sanchez sembra di essere tornati a punto ed a capo nel gioco dell’oca per potersi insediare alla Moncloa potendo contare su una benevolenza dell’indipendentismo Catalano che rinnova nuovamente la sua sfida allo Stato Centrale, rafforzato nelle sue convinzioni anche da una mobilitazione di massa che sembra non voler cessare (il clasico Barça-Real si é celebrato in un’atmosfera tutt’altro che serena ed ha registrato diversi fermi e feriti in una serata abbastanza surreale che mescolava odi calcistici e politici) e che proseguirà anche alla luce della inabilitazione giunta oggi nei riguardi del presidente della Generalitat Torra per la sua disubbidienza (non ha rimosso gli striscioni di protesta politici dal palazzo del Governo Regionale) che spingono la Catalogna ad una elezione anticipata.

Il Psoe senza ancora annunciarlo punta ad una carta di riserva prima di piombare in una indesiderabile terza elezione generale in un anno e cioe quella di ottenere l’astensione ad un Governo di sinistra con Podemos da parte dei sopravvissuti di Ciudadanos, la versione mal riuscita del Macronismo in salsa spagnola che ha pagato pegno per la sua maldestra virata a destra.

Dipenderà dalla nuova leadership di Ines Arrimadas, la battagliera andalusa trasferita in Catalogna che ha sconfitto
gli indipendentisti alle ultime elezioni.

Potrebbe esser tentata di tornare in gioco, salvare la legislatura e fare uno sgambetto ai propri avversari nella destra spagnola ma soprattutto in Catalogna.

L’Europa sta volta non ha aiutato la stabilità politica, però ha salvaguardato lo Stato di Diritto.

E questa volta il parere del popolo votante non é stato rispettato; la Democrazia in questo caso trionfa. Anche se getterà nuovamente la Democrazia Spagnola in un caos.

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