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La tormentata vicenda della nomina del Commissario della Sanità in Calabria

by Rosario Sorace

La questione della nomina del nuovo commissario alla Sanità in Calabria sta diventando un affare di Stato delicato e complesso. Adesso è stato nominato giustappunto l’ex rettore dell’università Sapienza Eugenio Gaudio e il governo ha annunciato che lavorerà in tandem con Gino Strada, medico e fondatore della nota ong sanitaria Emergency, che aveva invece il gradimento del Movimento 5 Stelle proprio nel ruolo di commissario.

Tuttavia dopo il comunicato del governo, Strada si è dichiarato disponibile, però non ha manifestato grande entusiasmo, precisando che «dobbiamo ancora definire per che cosa e in quali termini», e che finora «non esiste» alcun accordo per lavorare insieme a Gaudio.

Sembra proprio stregata questa nomina in una regione in cui la Sanità è in una situazione di gravissima emergenza a prescindere dalla pandemia. Infatti i due precedenti commissari alla sanità nominati, Saverio Cotticelli e Giuseppe Zuccatelli, si sono dimessi entrambi nelle ultime settimane in seguito ad altrettanti casi mediatici.

Il primo perché non sapeva di doversi occupare del piano sanitario di covid 19 e il secondo perché precedentemente ha dichiarato che la mascherina non serve per evitare l’infezione. Adesso lo stesso Gaudio risulta indagato dalla Procura di Catania in un’esplosiva inchiesta definita emblematicamente “Università Bandita”.

Nella disastrata situazione calabra bisogna ricordare che l’assessorato alla Sanità della regione è commissariato dal 2009 in seguito ad un debito stratosferico per radicate infiltrazioni della criminalità organizzata. Frattanto la regione ha portato avanti un piano di risanamento rientrando nei debiti, però si è sostanzialmente smantellato il suo sistema sanitario che sicuramente risulta essere il peggiore fra le regioni italiane.

La ciliegina sulla torta (si fa per dire!) è stato il fatto che la settimana scorsa la Regione era stata inclusa nelle “zone rosse” decise dal governo per contenere la pandemia da coronavirus anche se i numeri dei parametri erano irrisori rispetto alle altre regioni italiane. Nonostante tutto ciò il sistema sanitario regionale è giunto lo stesso al collasso da alcune settimane.

Gaudio ha 64 anni ed è nativo di Cosenza, in Calabria. Nella sua carriera non possiede nessuna esperienza nella gestione di un’azienda sanitaria, e ha svolto la sua attività professionale in ambito accademico. Dopo anni di insegnamento di Anatomia è stato anche preside della facoltà di Medicina all’Aquila, era stato nominato rettore della Sapienza nel 2014, e il suo mandato è finito pochi giorni fa.

A questo punto la vicenda diviene ancora più intricata perché non si sa il ruolo di Gino Strada. In una nota della presidenza del Consiglio che è stata inviata ai giornali nel pomeriggio si legge che «Strada ha confermato la disponibilità a far parte della squadra, anche con una delega speciale».

Parrebbe che Strada debba «gestire la rete ospedaliera e territoriale» coinvolta nella gestione della pandemia.

Ma lo stesso strada ha dichiarato : “Apprendo dai media che ci sarebbe un tandem Gaudio-Strada a guidare la sanità in Calabria. Questo tandem semplicemente non esiste”.

“Ribadisco di aver dato al Presidente del Consiglio la mia disponibilità a dare una mano in Calabria – spiega Strada – ma dobbiamo ancora definire per che cosa e in quali termini. Sono abituato a comunicare quando faccio le cose – a volte anche dopo averle fatte – quindi mi trovo a disagio in una situazione in cui si parla di qualcosa ancora da definire”.

Ci mancava solo questa tormentata vicenda per una Regione con gravissimi problemi sociali irrisolti.







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